Le accuse nei confronti di Aldo Milani (Coordinatore Nazionale del SI Cobas) sono pesantissime: estorsione aggravata in concorso a danno di un noto gruppo industriale del modenese, per l'esattezza di Castelnuovo Rangone, tutto da verificare prima di mettere alla gogna la carriera di uno stimato sindacalista che ha sempre rischiato in prima persona, esponendosi a numerosi rischi in nome di un sindacalismo di base che ha ormai quasi mezzo secolo di storia.
Il SI Cobas è un sindacato di base nato solo nel 2011, ma a seguito di precedenti scissioni da Slai Cobas (1993) ed a sua volta Cobas (1980), quindi con radici profonde nella variegata galassia del cosiddetto sindacalismo conflittuale.
A colpire è sicuramente la modalità con cui la questura di Modena, per mezzo della squadra mobile di Modena, ha deciso di arrestare e tradurre addirittura nel carcere di Modena il Coordinatore Nazionale del SI Cobas, un arresto tempestivo nel bel mezzo di una trattativa sindacale, come a lasciar intendere un'urgenza pericolosa da interrompere a ogni costo. Certo è che il danno sarà notevole per una sigla sindacale che vive di pochissimi distacchi sindacali e tantissima militanza. Ovviamente la notizia ha destato subito scalpore e rabbia negli ambienti di una sinistra radicale e movimentista, le modalità sono importanti per inquadrare il "tipo di attacco" ad un certo modello sindacale, scomodo a moltissimi.
Il SI Cobas ha immediatamente proclamato mobilitazioni su tutto il territorio nazionale, c'è da aspettarsi un crescendo di iniziative e di picchetti, specie in quel "sottomondo" nascosto delle cooperative dove la "lotta di classe" è più accentuata, trattandosi in gran parte di operai stranieri sfruttati e ricattati costantemente, soprattutto in occasione dei cambi d'appalto (formale opportunità per ridurre diritti e salario).
I dettagli dell'operazione saranno messi a conoscenza nell'attesissima conferenza stampa delle ore 12.00 di oggi (27 gennaio), da parte del Procuratore della Repubblica di Modena e del questore di Modena.
