La politica deve cambiare strategia: quella del passato non ha dato buoni risultati, e ci ha portato nello stato in cui ci troviamo. Gli accordi di coalizione hanno prodotto molta burocrazia, e i problemi non sono stati completamente risolti. Non si tratta di incolpare questo o quel partito, ma solo di fare delle constatazioni sui risultati fin qui ottenuti. Non parliamo poi, quando al comando si pretende di essere 'l'unico a decidere': in quel caso veramente ci sarebbe da preoccuparsi. I politici non hanno mai nessuna colpa, per quello che è successo nel passato, non erano presenti e quindi non responsabili, e per quello invece che succede nel presente, la colpa è sempre dell'avversario, anche se non è al Governo.

Tutto questo ha stancato il cittadino.

La responsabilità in primo piano

Assumersi la responsabilità è un atto di coraggio e, al tempo stesso, di onestà intellettuale, che fa onore, apprezzato dalle persone di buon senso. Nell'aria c'è qualcosa di nuovo per la futura politica: stanno emergendo forze fresche, con idee chiare e precise, e soprattutto con capisaldi, a cui ancorare la loro azione. C'è chi parte dal 'Lavoro', ritenendo, giustamente, che si tratti del problema centrale della nostra società, intorno a cui ruota tutto il resto. Quando vi è il lavoro, tutto il resto va da se. C'è poi chi mette a punto il programma per individuare le cose principali su cui intervenire, con modalità efficaci ed utili al popolo.

Infine vi sono quelli che si vogliono coalizzare, seguendo la stessa strada del passato: si tratta solo di avere la maggioranza.

Coraggio della novità

Invece noi diciamo che la politica deve rinnovarsi e prendere come riferimento i problemi, e intorno agli stessi trovare adesioni. Niente coalizioni quindi, ma solo accordi per fare poche cose, ma chiare a tutti.

Bisogna partire dalla eliminazione degli sprechi, a cui seguire una impostazione di buon senso, di una sana amministrazione. Niente 'bonus', ma solo cose necessarie ed utili per tutti. Chiarezza nella spesa pubblica e tabella dei prezzi di acquisto dei prodotti, da poter controllare sul computer, da parte di tutti i cittadini.

Fissare priorità come ad esempio Scuola, Sanità, Pensioni. 'Il ponte sullo stretto' si farà quando ne avremo la possibilità, nel tempo. Fare insomma poche cose, ma finalizzate ad imboccare la strada del risveglio economico, che stenta a partire.

Non si può dare tutto a tutti, l'importante è che, quello che si dà, serva a tutti.