Italia che non parteciperà ai prossimi Mondiali. Non è un incubo ma triste realtà. La mancata qualificazione, all'ormai prossimo Campionato Mondiale in Russia, è il riflesso tangibile di un'Italia stremata e ormai prossima al collasso. Una grande barca, per usare una similitudine, in procinto di affondare. Cause dell'affondamento lo scontro con scogli che almeno all'apparenza sembrano insormontabili. Li citiamo in ordine:

  • Una classe politica cieca dinanzi ai problemi dei cittadini e impegnata a far approvare leggi che tutelano solamente i propri interessi.
  • Un Governo, insomma, che si presenta come una sorta di Robin-Hood, si, ma al contrario.
  • Giornali e telegiornali accennano a segnali di ripresa che, però, solamente il premier Gentiloni e il PD vedono, mi chiedo la mattina cosa bevano al posto del caffè, lì dove aumenta sempre più il numero di disoccupati e di persone che, private della propria casa, si vedono costrette a vivere nelle automobili.

Se, però, da una parte il lavoro manca dall'altra chi ha la fortuna di lavorare lo dovrà fare fino alla veneranda età di 67 anni, quando salvo imprevisti potrà godersi la pensione.

Tale situazione provoca sempre più l'immediata partenza di giovani e brillanti menti verso orizzonti certamente più rosei.

Altro scoglio è rappresentato dalla violenza, in ogni sua forma, che si espande a macchia d'olio tra l'indifferenza degli onesti ed una giustizia che tutela il carnefice e mai la vittima. È lunghissima la lista di omicidi con assassini che non hanno né volto né nome. Mafia e corruzione completano il già inquietante scenario. Infine, ma non per questo meno rilevante, il calcio italiano che ha molto da recriminare.

Un calcio che si presenta malato, poiché ridotto a ingenti giri di denaro e business e falsi idoli da abrogare ma che al contrario vengono esaltati. Squadre di calcio vendute ai cinesi (Inter e Milan) o agli americani (Bologna e Roma).

Un calcio italiano orfano di talenti Made in Italy, è infatti evidente che eccetto Belotti e Immobile, la classifica marcatori è dominata da talenti stranieri.

La Dea Azzurra ha posto la propria chioma, stremata sì, al cospetto di una Svezia poco convincente e poco brillante ma che comunque approda ai Mondiali. Urge leccarsi le ferite e al più presto ripartire, non solamente dal calcio ma anche e soprattutto dalla classe Politica. Sono, infatti, ormai prossime le elezioni e le promesse ma mantenute ed impossibili inciuci sono già arma per avere una poltrona a Montecitorio.