Ha davvero dell'incredibile il gesto compiuto da una paziente all'ospedale di Como. La donna ha rifiutato di farsi visitare, in quanto il medico è di "colore". Un gesto a dir poco razzista, da condannare fermamente e da non ripetere in altri luoghi.
Un gesto vile e vergognoso
A fine gennaio all'ospedale di Como si è verificato un episodio alquanto deprecabile. Una donna di mezza età ha rifiutato di farsi visitare da un dottore. Per quale motivo? Semplice, il dottore ha un colore diverso dalla sua pelle e quindi la donna ha espresso in modo netto il suo rifiuto.
Un diniego vergognoso, che non è né giustificabile né comprensibile. Il dottore in questione è Andi Nganso, un 30enne nato in Camerun e residente in Italia da ben 12 anni. E' medico da 2 anni e ha testimoniato che "già altre volte le persone anno manifestato diffidenza" quando hanno avuto a che fare con lui". Il motivo è semplice: per via del colore della pelle. Una motivazione non plausibile, in quanto non si giudica un uomo dal colore della pelle, bensì dal valore umano e dalla qualità del comportamento, che il dottore ha sempre tenuti alti durante il suo lavoro. La scena è quasi da telefilm, con la donna che rifiuta di farsi visitare, usando frasi poco carine, come "Non mi faccio visitare da un medico negro".
Che dire, le frasi si commentano da sole e non c'è bisogno di ulteriori analisi. Da sottolineare la riposta cortese e coerente del dottore, che non si è scomposto, nonostante il comportamento disonesto della donna. L'uomo ha risposto, dicendo che: "Ho un quarto d'ora, vado a bere un caffè, grazie". Una risposta matura e intelligente, che dimostra la qualità dell'uomo.
Incredibile un altro episodio raccontato dall'uomo, che ha dichiarato che: " Una volta una bambina gli disse che era gentile e che i suoi genitori gli dissero che con i negri non doveva parlare". Ai bambini bisognerebbe insegnare il vero rispetto, non il modo di evitare persone che hanno un colore di pelle diverso. Il dottor Nganso, con il suo comportamento esemplare, ha dato una dimostrazione del suo spessore umano, dando un esempio di umiltà e non abbassandosi al livello di certi comportamenti vergognosi.
Lo spessore umano non si misura con il colore della pelle
L'episodio di Como non è il primo e non sarà nemmeno l'ultimo. Si sa che esistono persone razziste, che purtroppo tengono comportamenti poco consoni al rispetto della società e della persona. Come in questo caso, in cui le parole possono far più male di un'eventuale aggressione fisica. Bastano poche frasi per lasciare il segno, sia emotivamente che mentalmente. Ma in questo caso, l'uomo si è dimostrato più forte del razzismo. Un esempio da seguire e ammirare, in quanto in alcuni casi non è facile mantenere la calma. Per rendere la società migliore, bisognerebbe considerare le persone tutte sullo stesso piano. Di colore o non, quel che conta è il valore umano e non di certo il colore della pelle.
Nonostante alcuni comportamenti razzisti, l'Italia non ha niente a vedere con i personaggi che li mettono in atto. Dopo questo ennesimo episodio, la speranza è che certe vicende non si verifichino più. Per far sì che ogni essere umano viva la sua vita in modo tranquillo e sereno. Perchè anche una persona di colore ha diritto a vivere serenamente, senza alcun tipo di discriminazione.