La sfida, come se in palio ci fosse la vittoria in una finale importante, è stato il peso che ha portato Gonzalo Higuain sulle spalle dall'inizio della settimana dell'incontro fra il suo Milan e la Juve. Un peso non casuale. Punta di diamante nella Juve fino l'anno scorso, poi scaricato completamente dalla società, per sostituirlo con Cristiano Ronaldo.
Per lui è stata una settimana di vera passione, di pressioni, di ricordi, ma anche di voglia di allenarsi al meglio per dimostrare a tutti il vero riscatto, proprio contro la sua ex squadra tanto amata.
Questa sfida aveva un sapore diverso, non era la solita gara dove chi vince guadagna tre punti nella classifica di serie A. Non per lui, ma solo per lui il sapore era quello di una finale. Lui però, le finali le ha sempre giocate male.
Il dischetto lo tradisce
Marcature molto strette da parte sia di Giorgio Chiellini, che di Benatia. Higuain soffre, ma vuole dimostrare di esserci, nonostante un dolore alla schiena che lo ha colpito la scorsa settimana. All'improvviso il guizzo, come sa fare lui, e Benatia ferma la traiettoria del pallone con la mano, il rigore non dato e poi, con il Var dato. Non toccherebbe a lui tirarlo, non è il rigorista del Milan, ma a Kessie.
Ma aspettava questa occasione da quest'estate da quando è stato ceduto al Milan. Szczesny è pronto, Higuain pure. Tiro, parata, palo. Niente da fare continua la maledizione sul Pipita, così come nella Coppa America contro il Cile. Era la finale.
La furia finale e l'espulsione
La serata inizia subito male per Higuain, che insieme alla sua squadra prende il goal di Mandzukic. Poi il rigore, il grande riscatto, sprecato clamorosamente. La difesa juventina non concede più niente, in attacco è Ronaldo show che segna il secondo goal. Benatia e Chiellini non concedono più nulla, dall'altra parte Cristiano Ronaldo, il fenomeno che gli ha rubato il posto, segna il 2-0. Si spengono le luci a San Siro, ma un episodio nel finale riaccende la furia di Higuain.
Mazzoleni fischia fallo su Benatia, lui protesta molto e Mazzoleni prima lo ammonisce e poi, per le proteste reiterate, lo espelle. La furia Higuain si accende. Portato via dai suoi compagni.
Le scuse del Pipita
Il mea culpa arriva subito. L'emozione, la pressione che aveva addosso lo ha tradito. Poi a tutto questo va aggiunto il rigore fallito, proprio da lui, contro la sua ex squadra che lo aveva scaricato. Nella post intervista Higuain chiede scusa a tutta la sua squadra e al mister Rino Gattuso per il suo atteggiamento. L'emozione dell'uomo lo ha tradito.