Proprio ieri sera ha avuto inizio la 69esima edizione del Festival di Sanremo, che dal 1951 ospita cantanti conosciuti ed esordienti che rappresentino il meglio della musica italiana. Tra cantautori affermati e gruppi indie, la prima serata ha fatto il 49,5% di share, abbassando un po' i numeri rispetto allo scorso anno: ad abbassare il livello, forse, anche le due uscite infelici di Virginia Raffaele e Claudio Bisio.

La gaffe di Virginia Raffaele

Tutto nasce dalla giacca indossata da Bisio, che presenta grandi e sfarzosi ricami. "La mia costumista ha lavorato con i Casamonica", ironizza l'attore.

La comica ride e, voltandosi verso il pubblico, dice: "Salutiamo i Casamonica". Chiede subito scusa, cercando di nascondersi dietro la bustaperché si è resa conto della gaffe. Bisio la aiuta e scherza sul fatto che sono registrati e la scena verrà tagliata. Effettivamente oggigiorno non si possono più fare battute e bisogna stare attenti a come si parla, ma è lecito essere meno clementi quando le battute, tinte di una certa familiarità, cadono su temi che bruciano l'Italia, come la mafia; la mafia in ogni sua forma, sia cosa nostra, 'ndrangheta o una familia laziale criminale.

Il monologo di Claudio Bisio

In seguito, Claudio Bisio ha proposto un monologo basato sulle accuse, arrivate dai social, rivolte a Baglioni per le sue esternazioni riguardanti l'immigrazione, da lui sostenuta; con un intento ironico, il comico ha iniziato a portare esempi della longevità di questo punto di vista del cantante, citando dei pezzi di alcune sue canzoni che potevano essere interpretate come pro-immigrazione: l'idea aveva suscitato una certa ilarità, fino a quando, riferendosi alle popolazioni africane, Bisio ha parlato di loro come persone "con un pentolone a cantare Hakuna Matata".

Ora, in un mondo di politicamente corretto, l'ironia ha spesso vita dura, non fosse che spesso a schierarsi con lo stesso politicamente corretto sono persone come Baglioni e Bisio; le stesse che hanno proprietà dalle caratteristiche opache a Lampedusa e che cadono nel cliché dei cliché - senza voler parlare di razzismo - nel parlare di un popolo straniero.

Infine, a conclusione di questo discorso in difesa di Baglioni, Bisio ha chiesto di pensare alla musica e di fare giornalismo serio: perché, una volta espresso il suo pensiero politico, che un giornalista poco serio non potrebbe mai condividere, la musica può tornare ad essere protagonista.