Non sono i politici in divisa a creare malumore in buona parte del ceto politico e intellettuale italiano, ma è il fatto che a farlo sia Matteo Salvini. Non sono pochi, infatti, gli uomini di governo o le più alte cariche istituzionali che hanno indossato o indossano una divisa in maniera ricorrente. Non solo negli Stati Uniti, dove i presidenti ne cambiano una al mese, ma anche nel nostro Paese e in Europa. Hanno indossato una mimetica, in ordine sparso, Renzi, Gentiloni, Alfano, Fini e persino il democristianissimo Casini. Quando è successo, in pochi si sono stracciati le vesti.
Anche perché - fatta eccezione per Renzi - al fatto in sé i media hanno sempre dato pochissimo risalto.
Il ministro dell'Interno e leader della Lega, invece, indossa magliette e giacconi della Polizia di Stato ormai quasi quotidianamente, suscitando l'attenzione quasi maniacale di media, commentatori e di un numero considerevole di quelli che affollano i social. E più viene attaccato, più i media e i social se ne occupano. Con la conseguenza - paradossale per le opposizioni - che il consenso di Salvini sale.
Salvini e il 'messaggio' della divisa
Appare piuttosto evidente che chi si concentra sulle divise del ministro dell'Interno non abbia colto quanto sia dirompente il messaggio che arriva non solo agli uomini delle Forze dell'ordine e ai loro familiari, che ormai in percentuali bulgare adorano il ministro che finalmente ne riscatta l'orgoglio, ma anche alla gente semplice, alle famiglie, ai genitori in ansia per la sicurezza dei propri figli.
Persone che non hanno o non vogliono avere dimestichezza con le sottigliezze intellettuali di chi si sforza di spiegare che indossare la divisa dei nostri poliziotti o dei nostri carabinieri costituisca un attacco alla democrazia.
Agli occhi degli elettori - i sondaggisti dicono quasi oltre il 30% - nel contesto di un Paese intimorito, il leader della Lega è l'uomo della sicurezza; una immagine, questa, costruita nel tempo difendendo le Forze dell'ordine e predicando maggiore rigore.
Proprio per questo - sempre agli occhi di una parte degli italiani - Salvini ha maturato il "diritto" ad indossare quelle divise. In un certo senso, di impersonare i valori testimoniati quotidianamente da poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili del fuoco.
Indossare una divisa è stato fin qui per un politico un gesto semplice, per certi versi banale, poco originale, se si pensa a quanti eletti lo fanno in altri paesi o negli Usa, culla della democrazia.
Eppure mediaticamente in Italia è dirompente. E Matteo Salvini lo sa. Gli esponenti delle opposizioni dovrebbero acquisire questa consapevolezza e finire di indicare agli italiani che il loro ministro dell'Interno è orgoglioso di essere "uomo dell'ordine" e "parte" di quelle Forze che quell'ordine devono assicurare. "Rischiando la vita - direbbe il vice presidente del consiglio - per poco più di mille euro al mese".