Campioni e polemiche. Giocate e mugugni. Stupore e perplessità. La pioggia di stelle che ha attraversato il cielo di Charlotte domenica scorsa, per la 68esima edizione dell'All-Star Weekend, ha scatenato reazioni contrastanti tra critica e addetti ai lavori. Da una parte i difensori di una tre giorni di spettacolo, schiacciate e giocate da urlo, che consentono di allentare un pò i ritmi serrati della regular season. Dall'altra, gli amanti di una pallacanestro verace, fatta di schemi, difesa e tattica, mantra cestistici che, negli ultimi anni, sono stati sempre piú spesso accantonati per far posto allo spettacolo, trasformando la partita delle stelle in un Louvre di schiacciate e muscoli.
Basta guardare il tabellino, per comprendere quanta distanza ci sia tra il Basket e lo show andato in scena a Charlotte domenica sera. 164-178 il risultato finale, 167 triple tentate, ed una quantità enorme di talento, che ha raggiunto l'apice verso la metà del secondo quarto, quando Antetokounmpo ha inchiodato ad una mano un assist schiacciato di Steph Curry. L'eleganza del due volte Mvp e la possenza fisica del greco non sono bastate però a sedare le innumerevoli critiche, provenienti anche da alcune delle più grandi autorità in campo cestistico come Jeff Van Gundy, ex coach di Rockets e Knicks, che ha definito la gara come "uno show senza senso".
Capitolo infortuni
Oltre a discorsi tattici ed etici, c'è un altro aspetto da considerare quando ci si addentra in questa manifestazione.
L'All-Star Weekend arriva in un momento cruciale della stagione, a poco piú di 20 partite dalla fine, quando già si riescono ad intravedere i playoffs, Olimpo del basket americano. Un infortunio a questo punto del percorso potrebbe voler dire rinunciare al rush finale o, peggio ancora, rinunciare a tentare di scalarlo, quell'Olimpo.
Ed allora meglio fare un passo indietro, meglio concedere un tiro aperto, piuttosto che adagiare piccozza e funi proprio ai piedi del pendio. Ne sa qualcosa Joel Embiid, che domenica sera ha lasciato zoppicando lo "Spectrum Center". Il centro dei Sixers è da tempo alle prese con un dolore al ginocchio sinistro, e dato il suo nutrito curriculum a livello di infortuni e il difficile calendario che si prospetta per Philadelphia (quarta ad est), sarebbe stato auspicabile uno stop a ridosso dell'All-Star Weekend.
Il centro camerunense ha deciso invece di scendere regolarmente in campo con Antetokounmpo e compagni, totalizzando 10 punti e 12 rimbalzi in 23' di gioco e scatenando non poche perplessitá in quel di Philly. Nonostante le tante polemiche, peró, l'All-Star Game è tutt'altro che vicino ad essere eliminato, perlomeno finchè ci saranno milioni di spettatori disposti a pagare cifre anche molto elevate pur di goderselo. D'altronde, gli interessi (soprattutto economici) che orbitano attorno ad un evento cosi rilevante sono poco quantificabili e ben più importanti di ciò che avviene sul parquet. Ed allora ben venga una pubblicità in più ed un pick and roll in meno, dopotutto, di quest'ultimi ne è piena la stagione.