Il gran premio del Mugello ha regalato diversi spunti da analizzare. A partire dallo strapotere di Lewis Hamilton, che ha dominato e vinto meritatamente il gran premio d'Italia alla sua prima edizione. Una sola macchia in una giornata perfetta è stata la partenza al via, con la quale ha perso la prima posizione ai danni di Valtteri Bottas. Ma l'inglese ha saputo reagire e ha sfruttato le due ripartenze dalla griglia beffando il suo compagno di squadra. Davanti per il resto della corsa, ha imposto il suo ritmo indiavolato, lasciando gli avversari fin troppo distaccati.

Il record di Schumacher è ad un passo: il prossimo gran premio a Sochi, in Russia, potrebbe valergli la vittoria numero 91 della sua carriera, e riuscire, così, a raggiungerlo. Ad un passo anche le 100 pole position e, soprattutto, il settimo titolo mondiale per poter uguagliare il mito tedesco e diventare il più forte della storia.

Il riscatto di Albon e la crisi nera della Ferrari

Bilancio più che positivo il terzo posto di Alexander Albon, che porta a casa il podio rispondendo a Pierre Gasly che, dopo la gran vittoria di Monza, era tornato prepotentemente ad essere in lizza per un posto nella casa austriaca. La lotta per quel secondo sedile sarà spietata e combattuta fino alla fine. Deludente, invece, Max Vestappen.

Lui, questa volta, c'entra ben poco. La mancanza di affidabilità della sua Red Bull gli costa caro ancora una volta. Stesso problema anche per la Ferrari, uscita ancora una volta con le ossa rotta da un weekend molto deludente. Alla vigilia si sapeva che non sarebbe stato un gran premio facile, ma veder trionfare il duo-Mercede lì davanti ai propri tifosi fa sempre male.

La speranza di veder tornare la rossa sul gradino più alto del podio è riposta al 2022. L'anno prossimo ci sarà ancora da soffrire.

Sorpresa Mugello, ma la direzione gara deve essere rivista

Il Mugello è stata davvero una bella scoperta per il mondo della Formula Uno. Tutti ne hanno parlato in maniera entusiasta. I piloti hanno affrontato questo weekend con tanta adrenalina, sottoponendo il corpo alle alte velocità del tracciato e ad un maggiore sforzo fisico.

Non sono passate inosservate, però, le difficoltà di sorpasso, come accade per altri tracciati, e qualche errore di troppo da parte della direzione di gara nel gestire 3 mini gran premi in uno, causa bandiere rosse per l'alto numero di incidenti. La Safety Car dovrà essere rivista: dopo il primo incidente, e la ripartenza dietro la macchina di sicurezza, si era venuto a creare un groviglio di macchine sul rettilineo più veloce del campionato, mettendo a rischio la sicurezza dei piloti. Bottas, che in quel momento era leader del gran premio, procedeva lentamente per evitare di regalare la scia a chi lo seguiva. Conseguentemente nelle retrovie il gruppo si era compattato. E così è bastata l'accelerazione di Latifi per portarsi dietro Giovinazzi e Sainz e creare il caos. Per fortuna nessuno ha subito gravi conseguenze, ma in futuro bisognerà evitare di nuovo queste spiacevoli situazioni.