Pirlo finalmente può sorridere. Dopo mesi di prestazioni altalenanti della sua squadra, ha ritrovato un'importante vittoria contro il Milan nel posticipo dell'Epifania a San Siro. Il trionfo in trasferta è risultato di vitale importanza, non solo perché ha rilanciato i bianconeri nella lotta scudetto, ma ha anche dimostrato tutta la profondità della rosa, grazie ai cambi che dalla panchina hanno risolto il complicato match del Meazza. Quella contro il Milan è stata la prima vittoria della Juventus contro una big, e l'esame è stato ampiamente superato.
La serata di mercoledì 6 gennaio ha dato lustro non al solito CR7, apparso come un giocatore normale per una volta, ma a tutto il comparto di giovani che la Juventus ha a disposizione a partire da Chiesa, autore di una doppietta, a Dybala, che ha propiziato il primo goal con un colpo di tacco magico, fino alla coppia di giovani ragazzi subentrati nel secondo tempo che hanno messo la firma sul match: Kulusevski e McKennie.
Il protagonista della serata di San Siro: Federico Chiesa
Federico Chiesa si è preso la scena a San Siro. Per una volta è stato lui il trascinatore della squadra, e ha mostrato tutto il repertorio di qualità che ha in serbo. Infatti è riuscito a mettere a segno un goal di destro e uno di sinistro, facendo valere anche tutti i suoi 23 anni con scatti e accelerazioni imprendibili.
Segnali, questi, che hanno portato Paratici a programmare un investimento di 60 milioni di euro. Sul campo di San Siro era il terzo italiano, oltre a Bonucci e Frabotta, e sicuramente la sua prestazione non sarà passata inosservata al CT della Nazionale Roberto Mancini.
La qualità della Juve in attacco
Alla Juventus c'è la sensazione che a turno, uno dei tanti big, possa essere in grado di decidere il match in alternativa a Cristiano Ronaldo.
Il numero sette della Juve resta sempre l'uomo chiave, ma quando non è in giornata, deve avere il sostituto che può risolvere il match o cambiare la partita. C'è Dybala, che piano piano sta tornando ai suoi livelli, Morata, che alla Juve ha ritrovato grinta, Kulusevski, un'ottima pedina in attacco e infine un sorprendente McKennie.
La forza dei cambi dalla panchina
La grande forza della Juve nel match contro il Milan è stata la panchina, assai più numerosa di quella rossonera in piena emergenza. I cambi di Kulusevski e McKennie per Dybala e Chiesa sono stati decisivi per indirizzare il match verso la vittoria. Pirlo ha ritrovato il giovane ragazzo svedese ex Parma. La sua capacità di portare palla e di bruciare sul tempo gli avversari sono armi in più che servono per chiudere le partite. Ottima sorpresa lo statunitense, decisivo nel seguire l'azione del suo compagno in attacco e farsi dare il pallone dell'1-3.