È notizia dei primi giorni di dicembre dello stop alle riprese della seconda stagione di The Witcher, Serie TV targata Netflix, tratta dalla saga fantasy di libri dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski, con protagonista lo strigo Geralt di Rivia. Causa dell’improvviso fermo è stato prima un infortunio, sembra di poco conto, dell’attore protagonista Henry Cavill e poi del lockdown come egli stesso racconta in un post su Instagram.

L’attore trentasettenne inglese ci ha abituato alla sua prestanza fisica fin dall'uscita del film su Supeman “L’uomo d’acciaio”, ma è soprattutto grazie alla serie Netflix che il grande pubblico (specie quello femminile) ha potuto ammirare le sue capacità atletiche.

Infatti in The Witcher sono molte le scene in cui l’attore va a cavallo oppure si impegna in coreografie di battaglia avvincenti ed elaborate.

La storia dello strigo Geralt e del suo amore per la maga Yennefer, come il destino che lo lega alla piccola Ciri, di cui sarà mentore e figura paterna, insieme a un mondo con un bestiario unico e leggi proprie (collegate più alle favole e alla tradizione popolare che alle classiche figure del fantasy epico), hanno contribuito alla popolarità della serie.

The Witcher: dai libri alla serie linee temporali gestite in modo particolare

Il successo della serie tv The Witcher deriva dalla qualità dei libri di Andrzej Sapkowski? Si potrebbe credere di sì. D'altronde la saga di libri aveva persino inspirato un videogioco di cui sono usciti diversi seguiti.

Molti hanno criticato la scelta della creatrice, sceneggiatrice e produttrice esecutiva della serie Netflix Lauren Schmidt Hissrich di presentare contemporaneamente, nella prima stagione, tre linee temporali differenti dedicate ai personaggi principali (Geralt, Yennefer, Ciri) senza renderlo subito palese. La non linearità della storia ha creato confusione in alcuni spettatori e ne ha scoraggiato diversi altri.

Ma anche i libri, specie quelli che raccolgono i racconti, non sono certo lineari nella gestione delle diverse linee temporali

Eppure la serie Netflix ha avuto grande popolarità, tale che, appena conclusa la prima stagione, ne è stata confermata una seconda. Da poco è stato anche annunciato il progetto di un film d’animazione dal titolo The Witcher: Nightmare of the Wolf. Quindi, malgrado le critiche, The Witcher ha saputo appassionare.

Inutile negare che il merito di tutto questo vada anche agli attori protagonisti: l’avvenenza e il carisma di Henry Cavill (Geralt), la dolce e spaesata forza di Freya Allan (Ciri), la determinata indipendenza di Anya Chalotra (Yennnefer) e infine, ma non ultima, la simpatica stravaganza di Joey Batey (Ranuncolo) e la sua ballata orecchiabile, hanno conquistato il cuore dei telespettatori.

The Witcher può fare ancora meglio con la seconda stagione

The Witcher non è quindi una serie perfetta, ma ha saputo convincere molti telespettatori e altri non entusiasti dalla prima stagione hanno colto un potenziale che, a loro giudizio, potrebbe essere sviluppato meglio nella seconda stagione. Perciò non ci resta che augurarci che Henry Cavill si riprenda presto, che il lockdown finisca e che altri intoppi non fermino le riprese, così da poter rivedere presto i nostri protagonisti all'opera in un mondo fantastico che potrà essere reso ancora meglio sullo schermo.