L'11 febbraio si celebra la giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza, istituita dall'Onu. È una ricorrenza fondamentale in un momento in cui la lotta per la parità dei generi è ancora in bilico, poiché, malgrado ovvi progressi, le donne vengono ancora sottovalutate in vari ambiti, anche scientifici.

Cos'è la giornata mondiale delle donne nella scienza

La giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza venne istituita nel 2015 dall'Assemblea generale delle Nazioni unite. Lo scopo di tale iniziativa è abbattere le distanze tra i generi.

Secondo i dati dell'Unesco, lo stipendio medio delle donne in ambito scientifico è infatti ancora spesso inferiore a quello dei loro colleghi maschi. Inoltre, in diversi paesi esiste un gender gap, ovvero un divario di genere, causato dal fatto che determinati stereotipi fanno sì che le donne spesso non si dedichino ad ambiti scientifici.

Da Ipazia fino a Rita Levi Montalcini

Il web in questa ricorrenza - che è arrivata al suo sesto anno - si riempie di riferimenti a grandi donne della scienza. Sono tanti i nomi da ricordare in questo giorno. Come non menzionare Ipazia d'Alessandria. Nata circa tra il 350 e il 370 d.C., era figlia di un matematico e quindi si interessò subito alle scienze. Fu insegnante, matematica e astronoma, che inventò anche alcuni strumenti rivoluzionari per l'epoca (come l'areometro).

Ipazia è simbolo delle donne nella scienza anche per la triste fine che fece: venne lapidata. Probabilmente ipotizzò, molto prima di Copernico, che la terra non fosse al centro dell'universo. A suo nome è dedicato il Centro Internazionale Donne e Scienza, creato nel 2004 dall’Unesco a Torino proprio per sostenere le donne nella scienza.

Un'altra donna da ricordare è Rosalind Franklin, che pur senza la stessa atroce morte di Ipazia, subì anche lei delle ingiustizie. Non vide infatti riconosciuti pienamente i suoi meriti: contribuì alla scoperta della doppia elica del Dna, eppure a vincere il Premio Nobel furono due uomini, Crick e Watson, che per la loro ipotesi sulla struttura del Dna avevano usato sostanzialmente gli studi di Franklin.

E come dimenticare Rita Levi Montalcini, scienziata italiana, prima donna a essere stata ammessa alla pontificia Accademia delle scienze. Al contrario di Franklin lei invece ebbe il meritato Premio Nobel per la medicina grazie alle sue scoperte sulla fibra nervosa.

A proposito, l'unica persona ad aver vinto due Premi Nobel in due ambiti scientifici diversi è proprio una donna: Marie Curie, che vinse il Nobel per la fisica e anche quello per la chimica.

Il vaccino anti-Covid anche grazie alle donne

Nell'ultimo anno, a causa della pandemia, parlare di scienza e ricerca è diventato se possibile anche più fondamentale. Sono tante le donne di scienza grazie alle quali si sta fronteggiando l'emergenza Covid.

I vaccini si basano sugli studi condotti da una donna: Katalin Kariko. Questa ricercatrice ha visto per anni boicottare la sua ricerca sull’mRNa, eppure adesso - dopo lo scetticismo di molti - i suoi studi stanno salvando delle vite. Ancora, l'immunologa Ozlem Tureci insieme con il marito Ugur Sahin ha fondato in Germania l'azienda BioNTech, che avrebbe poi realizzato il vaccino insieme all'americana Pfizer.