La scorsa stagione, in seguito agli addii a parametro zero di Gianluigi Donnarumma e Hakan Çalhanoglu, gli uomini mercato del Milan Paolo Maldini e Frederic Massara hanno dovuto focalizzare gran parte delle loro energie per la ricerca dei loro sostituti. Se il buco lasciato dal forte portiere italiano è stato colmato in tempi brevi con l’acquisizione di Mike Maignan, lo stesso non si può dire per la casella sgomberata dal passaggio del centrocampista turco ai cugini dell’Inter. Infatti, dopo 3 mesi passati alla ricerca di un accordo, mai arrivato, per portare a Milanello un giocatore dal nome altisonante (vedasi i vari Isco, James Rodriguez, Sabitzer, ecc...), al quarto piano di via Aldo Rossi, in accordo con il tecnico Stefano Pioli, si è deciso di responsabilizzare Brahim Diaz, talentuoso trequartista iberico già in rosa dalla passata stagione, e di effettuare un investimento per il futuro.

A dimostrazione di ciò, il 31 agosto viene ufficializzato l’acquisto dal Bordeaux per la cifra di 8 milioni di euro più 2 di bonus del promettente centrocampista francoalgerino Yacine Adli.

Come detto questa mossa è stata pensata per il futuro, tanto è vero che durante la passata stagione Yacine è stato lasciato in prestito alla squadra girondina in modo da potergli garantire il minutaggio necessario per il suo percorso di crescita.

Da Yacine 'Zinedine' alla passione per Juninho Pernabucano

Adli nasce a Villejuif, cantone appartenente al dipartimento di Valle della Marna nel sud di Parigi. Il piccolo Yacine sviluppa sin da subito una grande passione per il calcio tramandatagli dai genitori, che, per suggellare il tutto, lo chiamano Yacine Zinedine, ovviamente in onore del mitico Zinedine Zidane, con cui Yacine condivide le origini algerine e un’innata eleganza nel rettangolo verde.

Uno dei suoi idoli giovanili, in quanto tifoso del Lione, è stato anche Juninho Pernambucano. Oltre alla propensione per il mondo del pallone, il giovane Adli coltiva una grande quantità di passioni che tuttora non ha abbandonato: sa suonare il pianoforte e il violino, ama leggere, è un buon giocatore di scacchi e ha praticato anche judo e nuoto.

Queste inclinazioni sono un po’ lo specchio delle caratteristiche dell’Adli calciatore: un atleta fine e sinuoso nei movimenti, stiloso nelle giocate e altamente versatile.

Da Villejuif a Milanello

Adli dà i suoi primi calci al pallone proprio nella squadra di Villejuif, venendo poi scovato e ingaggiato dal PSG all’età di 13 anni.

Sin dai tempi delle giovanili viene definito come uno dei talenti più puri della sua generazione (constatazione giustificabile dalle 46 presenze con 15 goal messi a referto con le selezioni giovanili francesi). Gli elogi e i paragoni si sprecano e il debutto coi grandi non tarda ad arrivare: nel maggio del 2018, Unai Emery decide infatti di concedergli una manciata di minuti nel pareggio per 0-0 tra PSG e Caen. Quella rimarrà però la sua unica presenza con la maglia Rouge-et-Bleu, a testimonianza della scellerata gestione dei giovani del Parc des Loges (centro di allenamento dei canterani parigini, ndr) messa in atto dagli Stati Generali del PSG.

Nel gennaio del 2019 Adli passa al Bordeaux, squadra da cui il Milan lo ha prelevato.

Qui incontra l’allenatore portoghese Paulo Sousa, che circa le sue potenzialità ha affermato: “Ha tutto per arrivare presto nell’élite del calcio mondiale”. Durante la totalità dell'esperienza girondina, Yacine è riuscito a entrare nel cuore dei meccanismi della squadra e in quello dei tifosi. Nel complesso con Les Bordelais, Adli ha disputato 104 partite, segnando 6 goal e fornendo 16 assist. Sicuramente non sono numeri che saltano all’occhio, ma considerando la dimensione del Bordeaux (vittima di una grave crisi finanziaria che ha intaccato anche le ambizioni del club, ultimo nella scorsa in Ligue 1 e poi retrocesso d'ufficio al terzo livello della piramide calcistica francese, ndr), la giovane età del ragazzo e l’apporto complessivo alla causa (in alcune occasioni ha vestito la fascia da capitano) c’è sicuramente del materiale di ottima fattura su cui Pioli può lavorare.

Caratteristiche tecniche

Come già sottolineato, Adli è in possesso di una tecnica sopraffina che, unita a un'ottima visione di gioco, hanno permesso al classe 2000 di svolgere in carriera diversi ruoli con medesimo successo: Yacine ha infatti giocato da regista offensivo, da regista basso e da mezzala. Dall’altra faccia della medaglia, l’elevata fiducia che ripone nei propri mezzi lo porta talvolta a effettuare giocate fin troppo leziose e fini a loro stesse. Dispone di grande personalità e cerca sovente di farsi dare il pallone dai compagni. Ciò gli riesce molto bene soprattutto grazie alla sua grande capacità di leggere gli spazi e di occuparli con efficacia. A livello giovanile ha giocato prevalentemente nel ruolo di trequartista, ma a Bordeaux ha gradualmente arretrato il suo raggio d’azione agendo principalmente come mezzala, ruolo interpretato al meglio grazie anche alla sua lodevole applicazione in fase difensiva.

Caratteristiche fisiche

Adli possiede una buona struttura fisica, che però deve essere sicuramente sviluppata; sotto questo punto di vista Milanello può essere una buona palestra (vedasi ad esempio la metamorfosi fisica avuta da Rafael Leão dal suo primo allenamento al centro di Carnago). A livello di rapidità e velocità, può essere definito come “finto lento”: fatica nel breve, ma ha in dote un ottimo cambio di passo e un’eccellente progressione.

Un artista per Pioli

Yacine Adli rappresenta uno dei pochi superstiti della categoria dei “numeri dieci tradizionali”: artisti dello sport che fanno della qualità e dell’eleganza le caratteristiche principali delle loro giocate, per le quali tutti i tifosi del gioco più bello del mondo hanno solamente da ringraziare.

In conclusione, data la giovane età, le potenzialità indiscutibili e le cifre spese, il Milan potrebbe aver fatto un colpaccio e, viste le difficoltà palesate da Brahim Diaz nel ruolo di trequartista durante la stagione in corso e le ottime impressioni fatte durante le prime uscite in amichevole, Adli potrebbe ritagliarsi uno spazio importante nello scacchiere rossonero della prossima stagione. Naturalmente, l'inserimento nel club Campione d'Italia non potrà essere semplice o banale, ma il centrocampista di Villejuif ha tutta la stoffa necessaria per avere successo.