Proporzionale, maggioritario, proporzionale corretto dal premio di maggioranza: dal secondo dopo guerra in poi il sistema elettorale italiano ha cambiato volto più e più volte, ma ancora oggi non esiste certezza su quale possa essere la Legge elettorale in grado di garantire un’adeguata rappresentanza alle forze politiche e una pur minima stabilità di governo. Adesso che la Corte costituzionale, come recita la nota diffusa dalla consulta “ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l'assegnazione di un premio di maggioranza, sia per la Camera dei deputati che per il Senato della repubblica, alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna regione” si pensa ad un ritorno al Mattarellum.

Porcellum e Mattarellum, ecco come funzionano

La Legge elettorale nota come Porcellum, approvata nel 2005 sotto il governo Berlusconi e promossa da Calderoli, si incarna in un sistema proporzionale con liste bloccate; l’elettore non può esprimere preferenze e i candidati vengono eletti secondo l’ordine di presentazione in base ai seggi ottenuti dalla singola lista. Al di là delle soglie di sbarramento previste per Camera e Senato, va certamente posta l’attenzione sul premio di maggioranza: alla coalizione di liste più votata, qualora non abbia già conseguito almeno 340 seggi, è attribuito un premio di maggioranza tale da farle raggiungere il numero di seggi in questione. Anche per il Senato è previsto un premio di maggioranza volto ad assicurare almeno il 55% dei seggi regionali alla coalizione (o alla lista) che abbia ottenuto più voti. La conseguenza di un simile meccanismo è che può determinarsi una maggioranza diversa tra Camera e Senato.



Il Matterellum, nato dai referendum indetti nel 1993, incarna invece un sistema misto che prevede l'elezione del 75% dei parlamentari con collegi uninominale e il 25% con sistema proporzionale. Alla Camera, per la parte maggioritaria viene eletto il candidato che ottiene più voti, al Senato, i tre quarti dei seggi vengono assegnati col sistema maggioritario, in collegi uninominali, a maggioranza semplice e a turno unico (come accade dunque alla Camera). Per il restante quarto dei seggi, si applica il metodo proporzionale ai gruppi di candidati collegati; nonostante paia certamente più equo, anche il Mattarellum ha provocato la nascita di maggioranze diverse nei due rami del Parlamento (tra l’altro accadde proprio la prima volta che fu applicato nel 1994). Adesso si torna comunque a parlare di Mattarellum, ma quale sarebbe la legge elettorale ideale?

Porcellum, Mattarellum e legge truffa: il sistema elettorale italiano tra maggioritario e proporzionale

Le prime leggi elettorali della Repubblica italiana del gennaio e febbraio del ’48 per Camera e Senato furono adottate sulla falsariga del decreto legislativo n. 74 del 10 marzo 1946, e prevedevano un meccanismo prettamente proporzionale, con alcuni correttivi maggioritari soltanto per l’elezione del Senato; nel 1953 fu il turno della legge truffa, che introdusse un premio di maggioranza consistente nell'assegnazione del 65% dei seggi della Camera alla lista o al gruppo di liste collegate che avesse raggiunto il 50% più uno dei voti validi. Nel 1993 (e cioè nel mutato clima post-Tangentopoli) i cittadini furono poi chiamati ad esprimersi con il referendum del 18 aprile e scelsero il sistema maggioritario, ritenendo che il sistema proporzionale avesse incentivato la corruzione e la pratica dei finanziamenti illeciti ai partiti. Il resto è storia dei giorni nostri.