Settimana intensa quella appena conclusa in tema di amnistia e indulto 2014; a tenere in particolare banco le parole del Primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce, che in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario ha sottolineato come l’indulto sia davvero l’unica soluzione per porre un argine ad una situazione ormai irrecuperabile senza provvedimenti così

radicali.



Il ministro Cancellieri si è dimostrato d’accordo su quasi ogni punto toccato da Santacroce, anche se il guardasigilli ha più volte ribadito come sia responsabilità del Parlamento decidere in merito ad amnistia e indulto 2014: prosegue intanto la discussione in tema di decreto svuota carceri, facciamo il punto.



Amnistia e indulto 2014, le novità: iter parlamentare e mosse Cancellieri

Come accennato, la scorsa settimana è stata caratterizzata dall’intervento di Santacroce, che oltre a ribadire come le vie di amnistia e indulto siano le sole percorribili al momento ha lanciato un monito ai colleghi invitandoli ad aprirsi alle novità e a non rimanere su posizioni consolidate: a fargli eco il presidente della Corte di Appello di Bari, Vito Marino Caferra, che ha inoltre ribadito la necessità che si imponga una ‘netta distinzione tra il ruolo (e la responsabilità) del magistrato e quello della politica e della pubblica amministrazione’.



Una riforma complessiva del sistema giustizia è del resto nei piani del ministro Cancellieri, che pur dichiarandosi favorevole ad amnistia e indulto 2014 (il pensiero corre sempre a maggio, quando l’Italia dovrà presentare il pacchetto di misure adottato davanti alle istituzioni europee) ha sottolineato come solo una riforma strutturale potrà impedire che in futuro si ricreino situazioni simili.

Amnistia e indulto 2014, le novità: decreto svuota carceri in Senato

Prosegue intanto la discussione sul decreto svuota carceri, che dopo essere stato esaminato alla Camera è passato al vaglio del Senato; la via che conduce ad amnistia e indulto 2014 passa necessariamente attraverso il decreto, ma al momento il problema è la mancanza di paletti che restringano il campo dei possibili beneficiari.



Impensabile paragonare tra loro certi tipi di reati, ecco che lo stesso ministro Cancellieri ha evidenziato che troverebbe certamente accoglimento un’eventuale distinzione imposta dal Parlamento tra reati comuni e reati gravi ai fini di Amnistia e indulto 2014; il dibattito insomma prosegue incessante. L’Italia è al terzo posto in Europa dietro solo a Serbia e Grecia in quanto ad emergenza carceri e di certo il trend va invertito. L’Europa ci guarda e non possiamo (di nuovo) sbagliare.