Mercoledì da leoni doveva essere e così è stato. Il premier Matteo Renzi si è presentato in conferenza stampa, dopo due ore di Consiglio dei Ministri, per illustrare i provvedimenti varati per dare una svolta all'economia.

Saranno "cento giorni di lotta dura dura per il cambiamento" ha dichiarato il primo ministro descrivendo per grandi linee le misure attraverso le quali dovrà essere data una scossa alla stagnante economia del nostro paese.

I temi sono quelli già descritti nel discorso programmatico alle Camere nel giorno dell'insediamento, scuola, pubblica amministrazione e lavoro.

La riduzione dell'IRPEF

L'attesa maggiore era per l'annunciato taglio del cuneo fiscale, annunciato nei giorni scorsi, sul quale si era scatenata la lotta tra sindacati e Confindustria per accaparrarsi i 10 miliardi destinati a questo scopo.

La vittoria è andata ai primi, poiché Renzi ha annunciato la destinazione dell'intera cifra ai 10 milioni di lavoratori che guadagnano fino a 25.000 lordi l'anno, vale a dire 1.000 euro netti all'anno, circa 85 euro al mese.

La misura entrerà in vigore a partire dal 1° maggio. A questo proposito Renzi ha precisato che l'intenzione era di partire il 1° aprile, ma non c'erano i tempi tecnici.

I dubbi sollevati in questi giorni in merito alla copertura finanziaria, sono stati fugato con la precisazione che 7 miliardi da risparmi di spesa, integrati dalla possibilità di utilizzare il margine dello 0,4% della spesa pubblica rispetto al tetto del 3% imposto dall'Unione Europea.

La riduzione dell'IRAP

Le imprese comunque non rimangono a bocca asciutta in quanto portano a a casa la riduzione del 10% dell'IRAP, la cui copertura sarà assicurata dall'aumento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26% con esclusione dei titoli di Stato. Si otterrà, in questo modo, il duplice risultato di riequilibrare il gap tra tassazione del lavoro e delle rendite finanziarie, avvicinandola ai parametri del resto dell'Unione Europea, e diminuire il costo del lavoro per le imprese.

Si potrà contare inoltre dal gettito iva derivante dalle altre misure che fanno parte del piano di rilancio dell'economia, essenzialmente lo sblocco di 68 miliardi di euro di pagamenti arretrati della Pubblica Amministrazione e lo sblocco di 3 miliardi di fondi europei.

Annunciata inoltre la riduzione del costo dell'energia per le imprese, da ottenere attraverso una non meglio precisata rimodulazione delle tariffe.