La prima puntata di Report, il programma d'inchieste di Rai3 condotto da Milena Gabanelli, ha suscitato le reazioni indignate del sindaco leghista di Verona Flavio Tosi.

A dire il vero, il sindaco si era già mosso in anticipo, con una querela preventiva nei confronti del giornalista Sigfrido Ranucci, autore del servizio-inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nella città dell'Arena.

Il presunto video hard

Nel corso delle sue indagini, Ranucci era entrato in contatto con due personaggi, Sergio Borsato e Massimo Giacobbo, che si dicevano in possesso di un video hard in cui si vede il sindaco Tosi in compagnia di transessuali.

L'incontro fra i tre viene ripreso da Giacobbo, presunto emissario del sindaco, ed il filmato utilizzato a sostegno della querela con la quale Tosi accusa il giornalista di Report di aver offerto soldi in cambio del video.

Quello che Tosi non immaginava era che anche Giacobbo aveva ripreso di nascosto l'incontro, ed il video, mandato in onda nella puntata di Report, mostra chiaramente che sono stati i due veronesi ad aver offerto il presunto video hard al giornalista, chiedendo in cambio dei soldi.

Quello che viene messo in evidenza nell'inchiesta della Gabanelli, non sono le presunte tendenze sessuali di Tosi, ma, viene specificato, la ricattabilità dello stesso da parte di chi è in possesso del video in questione, ammesso che esista.

La questione è particolarmente delicata in quanto, l'inchiesta di Report era centrata sui rapporti di Tosi con personaggi coinvolti in indagini sulla 'ndrangheta e su un sistema di tangenti e appalti poco chiari. La presunta ricattabilità del sindaco porrebbe, in un simile quadro, pesanti interrogativi sulla trasparenza della sua amministrazione.

La reazione del sindaco veronese non si è fatta attendere: i due personaggi che lo hanno accusato sono stati definiti "disperati buttati fuori dalla Lega" e, nel corso di una intervista a Radio 24, la trasmissione di Rai 3 è diventata "una trasmissione di cacca che non ha detto niente".

Si attendono le immancabili e preannunciate querele per fare chiarezza su una vicenda i cui contorni attendono di essere definiti.