Riforma della giustizia, elezione componenti della Consulta e del Csm, riduzione delle ferie per i magistrati, disegni di legge per la concessione di indulto e amnistia 2014-2015: giorni parlamentari intensi sul fronte giustizia che più di ogni altro continua in queste ore a creare non pochi problemi ai partiti che non riescono a trovare un accordo. Anche se dopo l'incontro di ieri con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, il premier Matteo Renzi avrebbe avuto "rassicurazioni" non solo su riforme costituzionali e legge elettorale ma anche su altri temi come riforma Pa e pensioni, sblocco stipendi forze dell'ordine e probabilmente anche sulle questioni legate alla riforma della giustizia a cui l'ex premier tiene molto e gradirebbe anche, senza farne tanto mistero, misure di amnistia e indulto.

Neanche nel corso della tredicesima seduta del Parlamento in seduta comune deputati e senatori sono riusciti ad eleggere i componenti mancanti della Consulta. I due candidati Donato Bruno e Luciano Violante non ce l'hanno fatta nemmeno questa volta a raggiungere il quorum dei 570 voti necessari. La prossima seduta per le elezioni dei componenti della Consulta si terrà martedì prossimo. E a proposito di riforma della giustizia "mai fatti in vita mia più di 20 giorni di ferie all'anno", ha detto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti intervenendo sulle polemiche per la riduzione delle ferie dei magistrati prevista dalla riforma giustizia del Governo Renzi. "Purtroppo è un falso problema diventato un problema per il modo in cui è stato presentato", ha aggiunto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti al termine della cerimonia d'insediamento del nuovo procuratore della Repubblica di Salerno Corrado Lembo.

"Se si fa passare il segnale che la giustizia non funziona ed è lenta perché i magistrati lavorano poco - ha sottolineato Roberti - questa è una falsità, è un segnale estremamente negativo". Il superprocuratore antimafia non nega la necessità di fare le riforme e in particolare la riforma della giustizia, ma "in un quadro di rilancio e di efficienza dell'amministrazione giudiziaria".

Intanto, mentre prosegue il confronto sulla riforma della giustizia a in attesa che si concludano le votazioni per i membri della Corte costituzionale e del Consiglio superiore della magistratura, resta nel calendario dei lavori della commissione Giustizia del Senato della Repubblica l'esame congiunto dei quattro ddl per indulto e amnistia 2014 che portano la firma dei senatori Luigi Manconi, Luigi Compagna, Enrico Buemi e Lucio Barani, relatori Nadia Ginetti e Ciro Falanga i quali dovranno inoltre presentare un testo unificato per la concessione di amnistia e indulto.

Tuttavia, pur restando all'ordine del giorno dei lavori della commissione Giustizia di Palazzo Madama, prosegue molto a rilento l'iter dei ddl per amnistia e indulto 2014-2015, misure straordinarie di clemenza generale ad efficacia retroattiva che potrebbero risolvere il problema grave del sovraffollamento carceri ma che sono molto impopolari per gli italiani che chiedono più certezza della pena. Per questo il premier Matteo Renzi, che su indulto e amnistia a dire il vero ha più volte cambiato idea, è al momento contrario a queste misure di clemenza, preferendo risolvere la drammatica situazione carceraria con la riforma del sistema penitenziario e la riforma della custodia cautelare in carcere che ancora devono essere approvate nel contesto della riforma della giustizia, e con le misure alternative e il decreto svuota carceri che hanno già avuto l'ok dal Parlamento.