Quello che molti avevano intuito è stato confermato. Il riferimento è al cambiamento interno avvenuto nel Movimento Cinque Stelle. Un cambiamento nel cambiamento, insomma. Perché dobbiamo ricordare che il Movimento è nato con l'obiettivo di cambiare la classe politica italiana. I più interessati alla politica, e oggi sono davvero in pochi, analizzando bene le elezioni regionali di Emilia Romagna e Calabria, avevano capito che c'era qualcosa che non andava nel Movimento. Mentre Renzi e Alfano sono andati a sostenere i candidati del loro partito, Grillo si è limitano a inviare solamente un video messaggio a sostegno dei suoi candidati.

Ecco che giorni dopo è arrivata, come detto in precedenza, la conferma che tutti aspettavano: con un "sono un po' stanchino" Grillo si è parzialmente ritirato da unico leader del M5S lasciando il posto al cosiddetto Direttorio, scelto dalla rete con più del 90% dei voti, composto da Di Battista, Di Maio, Fico, Sibilia e Ruocco. Si può dire che il motto "ognuno vale uno", con questa scelta, sta venendo meno, anche se i cinque affermano il contrario. Bisogna dire che tale evento ha avuto un grande impatto mediatico. La notizia, infatti, è rimbalzata da una parte all'altra nei canali televisivi e i simpatizzanti al Movimento sono molto soddisfatti.

Con questo cambiamento si apre un nuovo scenario nella politica italiana.

La linea del movimento è stata sempre quella della non partecipazione, da parte dei parlamentari, a programmi televisivi (talk show, telegiornali ecc...) se non in rare occasioni e la gente ultimamente ha spronato i grillini ad andare in TV. Forse, con l'istituzione di questa guida a cinque, la linea del movimento riguardo a quanto appena detto può cambiare anche perché l'operato dei parlamentari pentastellati è disponibile soltanto sul web.

Oltre questo, con la nascita del Direttorio, alle prossime elezioni il Movimento Cinque Stelle potrà davvero raggiungere l'obiettivo, mancato per un pelo alle precedenti elezioni, di andare al governo.