Beppe Grillo, da oggi, non è più il leader del Movimento 5 Stelle. Con un post sul suo famoso blog il comico genovese si è di fatto dimesso, anche se ufficialmente non possiede nessuna carica. Il suo ruolo che, come afferma lui stesso, era solo quello di garante affinché i principi con i quali il suo non-partito è nato venissero rispettati, adesso passerà di mano. Grillo ha infatti indicato in 5 persone come i suoi "eredi". In ordine puramente alfabetico, per non fare favoritismi, questi sono quelli indicati dal comico genovese:

  • Alessandro Di Battista
  • Luigi Di Maio
  • Roberto Fico
  • Carla Ruocco
  • Carlo Sibilia

Questo gruppo di neo-leader del Movimento avranno adesso il compito non solo di fare da "garanti", come di autodefinisce Grillo che comunque rimane una sorta di garante ad honorem, ma quello di dare una direzione politica ben precisa a quello che, con il tempo, da non-partito diventerà un partito vero e proprio.

Le parole di Beppe Grillo sono quelle di un leader sul viale del tramonto che riconosce i suoi limiti. Dopotutto a 66 anni è anche arrivato il momento di andare in pensione. Riconosce infatti che il Movimento ha bisogno di nuova energia, e solo gente giovane può garantirla.

"Il M5S ha bisogno di una struttura di rappresentanza più ampia di quella attuale. Questo è un dato di fatto. Io, il camper e il blog non bastiamo più. Sono un po’ stanchino, come direbbe Forrest Gump" ha detto Grillo sul blog, proponendo così 5 persone che, a suo parere, operano bene a nome del Movimento 5 Stelle sia sul territorio che in Parlamento. Adesso questi cinque "nominati" dovranno esaminare la situazione generale e condividere (forse anche con lui) le decisioni più urgenti.

A fine post, come spesso accade, Grillo chiede ai suoi militanti se sono d'accordo con questa scelta, aprendo il classico sondaggio, anche se il risultato sarà abbastanza inutile visto che anche se i suoi militanti fossero in disaccordo, ormai questa suona tanto come una decisione operativa. Da domani dunque il Movimento 5 Stelle entra in un'altra epoca, quella nella quale Beppe Grillo non c'è più, o quasi. Sarà davvero così?