Dopo aver accolto un detenuto ergastolano in Vaticano nei giorni scorsi, Papa Francesco prende carta e penna e scrive ai detenuti del carcere di Latina rinnovando così il suo impegno in favore dei diritti dei detenuti e contro il sovraffollamento carceri, per indulto e amnistia 2015. Nel suo recente appello contro la pena di morte e il sovraffollamento carceri, il Pontefice ha detto no all'ergastolo e alla carcerazione preventiva, indicando la via del persone, quindi, pur senza citandoli esplicitamente come fece Papa Giovanni Paolo II, Papa Francesco rinforza gli appelli a favore di amnistia e indulto 2015 di cui già aveva parlato in un incontro privato con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e in una telefonata con il leader radicale Marco Pannella.

Carceri e diritti umani, indulto e amnistia 2015, nuova lettera di Papa Francesco ai detenuti

"Le ore, i giorni, i mesi e gli anni passati o che state trascorrendo in codesta casa circondariale di Latina - ha detto Papa Francesco ai detenuti che invocano nuove leggi di indulto e amnistia 2015 - vengano visti e vissuti non come tempo perso o come una temporanea punizione ma come un'ulteriore occasione - ha sottolineato il Pontefici nel suo nuovo messaggio sulle carceri - di autentica crescita per trovare la pace del cuore e la forza per rinascere tornando a vivere la speranza nel Signore che non delude mai". Papa Francesco così ha risposto ai detenuti del carcere di Latina nella lettera consegnata al cappellano, don Nicola Cupaiolo, da monsignor Yoannis Lahzi Gaid, uno dei segretari particolari del Papa, di cui ha dato notizia Radio Radicale.

Carceri, amnistia e indulto: nuovo appello per Totò Cuffaro da Stefania Prestigiacomo

E a proposito di carceri, amnistia e indulto tre le ultime notizie il nuovo appello al ministro della Giustizia Andrea Orlando in favore dell'ex senatore e presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro oggi detenuto nel carcere di Rebibbia dove sta scontando una condanna - rimediata nel processo 'Talpe alla dda di Palermo' - a 7 anni di carcere per rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento alla mafia".

"Lancio un appello al ministro della Giustizia Andrea Orlando - ha dichiarato la parlamentare di Forza Italia Stefania Prestigiacomo - affinché intervenga urgentemente sulla vicenda che vede coinvolto Totò Cuffaro, a cui è stata negata - ha spiegato l'ex ministro all'Ambiente del Governo Berlusconi - la possibilità di fare visita alla madre, sofferente perché colpita dal morbo di Alzheimer".

"Non si può negare - ha aggiunto la deputata Stefania Prestigiacomo - questo diritto a Cuffaro che ha tenuto rispetto alla propria vicenda carceraria un profilo - ha sottolineato dignitoso e rispettoso delle regole e di tutti. Questa giustizia disumana e vendicativa - ha aggiunto disonora l'Italia, il ministro Orlando non può fare orecchie da mercante". Come si ricorderà, lo stesso Totò Cuffaro ha già sollecitato provvedimenti di indulto e amnistia e ha preso la tessera dei Radicali italiani di Marco Pannella e Rita Bernardini, che nei giorni scorsi hanno ricominciato l'iniziativa di Satyagraha per sollecitare ancora una volta l'approvazione dei ddl per amnistia e indulto 2015 in discussione in commissione Giustizia al Senato della Repubblica.