Alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno portato a galla lo scandalo di "Mafia Capitale", riteniamo interessante riportare quali siano le intenzioni di voto degli elettori prendendo come riferimento gli ultimi sondaggi elettorali, in particolare quello effettuato da IPR per il TG3 mettendolo a confronto con gli stessi dati registrati un mese prima.

Sondaggi elettorali IPR/TG3 del 11/12/2014

A subire il calo più consistente è il Partito Democratico del premier Matteo Renzi che in un mese perde il 2,5% dei voti nelle intenzioni degli elettori, passando dal 40,5% al 38%.

Sicuramente il braccio di ferro ingaggiato contro i sindacati, che ha portato allo sciopero generale del 12 dicembre, nonché le tante promesse che non si sono trasformate in fatti concreti, influiscono in modo determinante sul calo di consensi del Pd e dello stesso premier, che registra personalmente un calo di fiducia del 3% passando dal 50% al 47%. Riteniamo che alla luce anche della situazione interna al Partito Democratico, tale dato negativo risulterà ancora più pesante nei prossimi mesi. Vedremo.

Del calo di consensi del PD non si avvantaggia il secondo partito italiano, il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo perde, infatti, l'1,5% passando dal 17,5% al 16%, dimostrando di non riuscire più a intercettare i malumori dell'elettorato.

In terza posizione si colloca, secondo i rilevatori IPR, Forza Italia stabile al 14% che paga l'immobilismo del suo leader.

Balzo in avanti, invece per la Lega Nord, che passa dal 9,5% della precedente rilevazione al 12,5% della rilevazione attuale con un aumento del 3% che la proietta verso il sorpasso su Forza Italia (sorpasso che per altri istituti di sondaggio sembrerebbe già avvenuto).

A seguire le altre formazioni "minori": il NCD-UDC che si attesta sul 4% del precedente sondaggio non registrando nessuna variazione nelle intenzioni di voto; SEL che passa dal 3,5% al 4% con un aumento dello 0,5% dimostra di intercettare solo in minima parte la perdita di consensi "a sinistra" del partito democratico e infine Fratelli D'Italia che restano stabili al 2% della precedente rilevazione del 10 novembre.

Raggruppati nella "formazione" ALTRI, i vari partiti con percentuali inferiori (evidentemente) al 2% registrano complessivamente un aumento dello 0,5% passando dal 9% al 9,5%, ma mentre gli indecisi restano al 28%, il dato da cogliere, già evidenziatosi nelle ultime tornate elettorali delle elezioni regionali di Calabria ed Emilia Romagna, è il crescente aumento degli astenuti che nell'ultimo mese registrano un aumento del 5% passando dal 25% al 30%.