L'impopolarità dei provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva per rende difficile anche la discussione sulle nuove norme costituzionali che in futuro dovranno disciplinare le leggi per la concessione di amnistia e indulto. Ieri (venerdì 23 gennaio), l'aula della Camera dei Deputati, presieduta da Laura Boldrini, ha concluso i lavori settimanali sul ddl per le riforme costituzionali sul quale dovrebbe esserci d'accordo - anche se in uno scenario politico come quello attuale tutto è possibile - tra il premier e leader del Pd Matteo Renzi e l'ex premier e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

Ddl riforme, accantonati gli emendamenti per nuove leggi di amnistia e indulto

L'esame del disegno di legge sulla riforma della Costituzione italiana predisposto dal ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi (Pd) ricomincerà in aula a Montecitorio lunedì prossimo, 26 gennaio, a partire dalle ore 11; si passerà alla fase della votazione degli emendamenti relativi all'articolo 21, relativi al quorum necessario per poter eleggere il Capo dello Stato. Intanto, ieri, ancora una volta, sono state accantonate - su istanza dei deputati Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) e Emanuele Fiano (Partito democratico) - le votazioni riguardanti gli articoli del ddl riforme che vanno dal numero 10 al numero 21: si tratta in pratica degli emendamenti che prevedono nuove regole per la concessione di amnistia e indulto, per l'indizione dei referendum, per i decreti urgenti e per le dichiarazioni dello stato di guerra.

Amnistia e indulto, referendum e decreti legge: i nodi da sciogliere nel ddl riforme

Tutti temi di una certa delicatezza, non solo amnistia e indulto di cui si continua a parlare dall'8 ottobre del 2013 quando l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inviò alle Camere il messaggio sulla grave situazione carceraria chiedendo l'approvazione di misure straordinarie.

Ma anche il tema del referendum, alla luce della nuova decisione della Corte Costituzionale che ha detto no al quesito referendario proposto dalla Lega Nord di Matteo Salvini per l'abolizione della riforma pensioni Fornero. Non sarà meno problematico affrontare la decretazione d'urgenza, considerando che ormai sembra diventata la prassi del Governo Renzi quella di portare in Parlamento decreti legge ponendo la questione di fiducia che deputati e senatori si limitano a "ratificare".

Indulto e amnistia 2015: ddl ancora messi da parte in commissione Giustizia al Senato

La decisione di accantonare la votazione degli emendamenti su questi articoli è stata ieri contrastata ma l'aula della Camera ha confermato con un voto l'accantonamento. Anche i quattro disegni di legge per la concessione di indulto e amnistia incardinati in commissione Giustizia al Senato, presieduta da Francesco Nitto Palma (Fi), al momento sono stati accantonati: restano nel programma generale dei lavori all'ordine del giorno ma la discussione non è stata prevista in questo mese di gennaio e ancora non si sa se riprenderà a febbraio.