Notizia di un altro attentato nella giornata di sabato da parte delle forze jihadiste. Questa volta la città colpita è Copenaghen, durante una conferenza su Charlie Hebdo e davanti ad una sinagoga; in un'Europa sempre più spaventata e terrorizzata. Un'altra volta un'arma viene puntata contro una penna, contro la libertà di espressione. Due morti e cinque feriti. Prima Parigi, poi l'arresto in Belgio con gli attacchi terroristici sventati dalle forze di polizia e di Intelligence, e adesso la capitale della Danimarca.
Tra i vari Paesi europei, anche l'Italia ha ricevuto minacce da parte dell'Isis.
In particolare il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Egli, in un radiogiornale degli uomini neri diffuso da Mosul, roccaforte dei jihadisti in territorio iracheno, è stato definito come "Il Ministro degli esteri dell'Italia crociata". Questa è la reazione alla disponibilità di Roma a guidare una missione dell'ONU per arginare l'espansione del Califfato in Libia. Proprio ieri l'avanzata dell'Isis è arrivata fino alla città di Sirte a sole 200 miglia marine della coste italiane. Per questo motivo è intervenuta anche la Farnesina e l'ambasciata a Tripoli, le quali hanno rinnovato l'invito agli italiani a non recarsi nel Paese, e a quei pochi rimasti a lasciarlo immediatamente.
Dai miliziani è stata presa di mira dunque, la città di Tripoli, a ovest del Paese. Essi hanno quindi rivendicato l'attacco kamikaze all'hotel Corinthia del 27 gennaio in cui sono morti almeno 5 stranieri. Il prossimo obiettivo è il confine con la Tunisia. Il premier Matteo Renzi, davanti ai leader europei ha denunciato quest'emergenza. Il problema sta nel fatto che tra i tanti migranti che salpano dalle coste della Libia, si possono nascondere possibili terroristi. Il governo italiano, come tutte le istituzioni del resto, è preoccupato: l'avanzata dell'Is in Libia è "una situazione che minaccia l'Italia". Sempre il premier è intervenuto nella serata di sabato al TG1, sostenendo che la Libia è un fatto che riguarda tutti noi e quindi ci vuole una missione più forte dell'ONU, innanzitutto politica e democratica e l'Italia sarà pronta a fare la sua parte nella missione Onu per difendere l'idea di liberà e diritti.
Nel ventunesimo secolo si deve arginare ogni tipo di attentato alla libertà di espressione e di stampa. Dalle vignette di Charlie Hebdo fino all'attentato di sabato in Danimarca testimoniano che l'Europa è obiettivo dichiarato e che non può più far finta di nulla. Occorre agire, ma per farlo è necessaria la volontà di tutti i Paesi. Ci sono dei diritti inalienabili dell'uomo che sono radicati nella nostra cultura e che non devono essere estirpati.