L'Isis ha colpito ancora, un altro video è stato postato sulla rete, questa volta tramite un account di un sito web, che sostiene i terroristi. Il video mostra la decapitazione di 21 ostaggi egiziani cristiani copti, erano stati sequestrati tra i mesi di dicembre e gennaio. La notizia è stata diffusa dalla televisione 'al-Jazeera', il filmato dura circa cinque minuti, gli ostaggi sono stati fatti inginocchiare su una spiaggia, vestiti con le ormai famose tute arancioni.
I militanti vestiti di nero e a volto coperto, sono posizionati alle spalle degli ostaggi e poi successivamente procedono all'atroce esecuzione.
Una didascalia nel video recita: 'Il popolo della croce, seguaci dell'ostile chiesa egiziana'. All'interno del filmato, c'è un chiaro riferimento all'Italia: 'Prima ci avete visti su una collina della Siria. Oggi siamo a sud di Roma ...in Libia', poi il messaggio continua: 'Avete buttato il corpo di Osama Bin Laden in mare, mischieremo il suo sangue con il vostro'. Si tratta di dichiarazioni agghiaccianti, che incutono terrore e destabilizzano tutti i Paesi dell'occidente.
I prossimi 18 e 19 febbraio a Washington, si terrà un vertice internazionale sulla sicurezza globale, dopo che la situazione libica è evidentemente peggiorata a causa dell'occupazione terroristica della città di Sirte. A Tripoli sono state avvistate le bandiere nere dell'Isis, che sventolavano dai finestrini di alcune auto circolanti nella capitale libica.
Intanto l'ambasciata italiana presente in Libia, è stata chiusa in via precauzionale e il personale è stato fatto tornare temporaneamente in Italia via mare. Le forze politiche italiane, sembrano essere quasi tutte d'accordo per un eventuale intervento militare internazionale. In queste ore anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi si è detto favorevole ad un eventuale intervento in Libia, anche se da considerare come ultima e inevitabile alternativa.
La paura di un possibile attacco terroristico nel nostro Paese, diventa sempre più forte, per questo il Governo non esclude alcuna azione di difesa nei confronti di questa organizzazione terroristica, che sta mettendo in serie difficoltà tutti i più grandi Paesi del pianeta.