Nello stesso giorno, il 12 marzo, in cui il Consiglio dei ministri discuteva il disegno di legge sulla riforma della scuola, il Governo Renzi faceva nascere il nuovo progetto della riforma della Rai. Per il momento è un embrione di linee guida, ma il disegno di legge da discutere in Parlamento sarà pronto nel prossimo Consiglio dei ministri. Non sfuggirà il progetto di modifica del canone Rai: il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli ha già pronto il suo modello. L'odiata tassa sulla Televisione sarà calcolata sulla base di un conteggio di coefficienti e sarà inclusa nella bolletta della luce.

Non è stato possibile introdurre il nuovo canone tv già da quest'anno, ma dal 2016 sicuramente sarà in vigore il nuovo abbonamento Rai: senza il milione e settecentomila euro del gettito, la tv pubblica non potrebbe sopravvivere.

Leggiamo, dunque, tutte le novità di riforma della Rai che saranno contenute nel disegno di legge. Innanzitutto potrebbe essere adottato il modello tedesco della "codecisione" nella gestione della rete pubblica: un compromesso tra la proprietà ed i dipendenti, tra massimizzazione dei profitti e diritti dei lavoratori. Il Consiglio di amministrazione sarà formato da 7 membri, ma solo 2 saranno nominati dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro del Tesoro.

Altri 4 (compreso il presidente) saranno indicati dl Parlamento in seduta comune, mentre uno solo sarà indicato dalla rappresentanza aziendale dei dipendenti. Renzi vuole un supermanager con pieni poteri: sarà il capoazienda, come in una società per azioni e sarà nominato dal Ministero del Tesoro su indicazione del Governo.

Novità reti Rai: niente pubblicità e rivoluzione del canone Tv. Ecco quanto costerà

Una delle novità più innovativa riguarderà le tre reti principali, Rai Uno, Rai Due e Rai Tre: sposeranno la forte vocazione culturale voluta dal Governo e non avranno spot pubblicitari. Ma sul punto si dovrà fare un'approfondita verifica delle mancate entrate.

Più certo il punto sul nuovo canone tv Rai: rimarrà obbligatorio, anzi sarà ancora più difficile sfuggire al pagamento della tassa. Infatti il canone tv 2016 non sarà più legato al possesso di un televisore, ma sarà sufficiente avere un pc, un tablet, uno smartphone. Si pagherà con la bolletta dell'energia elettrica ed il costo dovrebbe essere di circa 65 euro annuali.

Infine, i telegiornali saranno accorpati in due news room: Tg1, Tg2 e Rai Parlamento avranno un'unica redazione; Tg3, Tgr e Rainews 24 ne avranno un'altra. Ciò permetterà anche di dimezzare i direttori: attualmente sono 8 e 32 i vicedirettori per 7 testate giornalistiche. All'esame anche l'assunzione di cento nuovi giornalisti e la pensione anticipata per trecento. Rimarrà, invece, l'attuale vigilanza parlamentare con i 40 membri della commissione, che però non potrà più indicare i componenti del consiglio di amministrazione.