Per le prossime elezioni regionali di fine maggio, è stato siglato un accordo tra Lega e Forza Italia per le candidature alla presidenza delle regioni Veneto e Liguria. Finisce così il braccio di ferro tra i leghisti e il partito di Berlusconi, Salvini dunque fa un passo indietro rispetto alle tante dichiarazioni fatte nelle scorse settimane. Il leader leghista affermava che l'accordo con Forza Italia doveva essere o su tutte le regioni o in nessuna. Nei fatti non è andata così, è una nota diffusa da Forza Italia a precisare che l'accordo è solo per le due regioni del nord: "Nelle altre regioni Forza Italia e Lega si presenteranno indipendenti l'una dall'altra".

La situazione in Veneto

Per quanto riguarda il Veneto l'accordo sembra essere arrivato per paura che Zaia potesse perdere le elezioni, dopo la rottura con Tosi il rischio di perdere consensi era serio, favorendo la candidata del centrosinistra Alessandra Moretti. In poche parole la Lega aveva paura che i forzisti avrebbero sostenuto l'attuale sindaco di Verona e candidato alla presidenza della regione, in quel caso la spaccatura in due del centrodestra sarebbe stata fondamentale per il risultato finale, con l'ultima operazione dunque si è voluto sottrarre a Tosi un bacino elettorale importante.

L'accordo in Liguria

Quello che fa discutere maggiormente è però l'accordo in Liguria, la Lega aveva un suo candidato che stava già facendo la sua campagna elettorale, si tratta di Edoardo Rixi costretto quindi a dovere fare un passo indietro per sostenere la candidatura del berlusconiano Toti che si contrapporrà alla candidata democratica Raffaella Paita.

La base del Carroccio ligure ha mal digerito questa manovra, un passo indietro che i militanti leghisti hanno capito poco, un sacrificio che ad alcuni pare essere "il bacio della morte". D'altronde come fa un partito anti-euro ad allearsi con Forza Italia che è europeista e componente importante del Partito Popolare europeo capeggiato da Juncker?

Sono un paio i passi indietro fatti da Salvini: il primo quello di allearsi con Forza Italia solo in alcune regioni e non in tutte; l'altro è squisitamente politico, nei talk show fa la voce grossa contro Euro ed Europa, poi alle regionali la paura di perdere le fa fare alleanze con partiti che sono convinti europeisti, la base accetterà questi compromessi?

Lo sapremo solo il 31 maggio, quando ad urne chiuse conosceremo i risultati delle 7 regioni (Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania, Puglia) chiamate a rinnovare esecutivo e consigli regionali.