Sono passati pochi giorni da quando la Santa Sede ha annunciato che intende firmare un accordo in cui si afferma la soluzione dei "due Stati", riconoscendo ufficialmente lo Stato della Palestina, e oggi 16 maggio Papa Francesco ha ricevuto la visita in Vaticano del presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). E' dalla sua visita in Terra Santa, effettuata a maggio 2014, che Bergoglio si è sempre impegnato, con una forza diplomatica che non si registrava dai tempi di Papa Giovanni Paolo II, affinché si agevoli il dialogo fra i due Stati per il raggiungimento di un accordo tra israeliani e palestinesi.
Da allora la Santa Sede ha continuato a monitorare la situazione e ha posto in essere quanto era in suo potere affinché prevalesse la ragione e il diritto di esistere dei due Stati, come unico modo possibile per risolvere il pluridecennale conflitto.
L'incontro fra Abbas e il Papa è un altro piccolo grande passo in avanti verso il concreto riconoscimento dello Stato della Palestina. Israele critica le mosse del Vaticano, ma Papa Francesco tira dritto per la sua strada e mira anche a influenzare la sfera politica. Anche se indirettamente, il Pontefice sa perfettamente che l'accordo potrebbe in qualche modo aiutare i palestinesi a vedere istituito e riconosciuta la Palestina quale Stato indipendente, sovrano e democratico.
Dall'altra parte, la Santa Sede lancia un appello alla comunità internazionale affinché vengano adottate misure più decisive per contribuire a realizzare una pace duratura fra le due parti.
Durante il suo soggiorno a Roma e prima di incontrare Bergoglio, Abu Mazen ha tenuto due incontri privati con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quello del Consiglio Matteo Renzi.
Ma è l'incontro con Papa Francesco a cui Abu Mazen ha dato particolare rilevanza. Nel momento del consueto e formale scambio di doni, il Papa ha dato al presidente palestinese una copia della "Evangelii Gaudium" e un medaglione con la figura dell'Angelo della Pace precisandogli che: "Distrugge lo spirito cattivo della guerra - e ha aggiunto - ho pensato a te, che sei un angelo di pace".