Le autorità russe hanno iniziato a distruggere il cibo importato da quei Paesi che fanno parte dell'Unione Europea e che, per questo, hanno votato contro la Russia. Il Cremlino risponde così alle sanzioni imposte a Mosca per la vicenda ucraina. La Russia ha vietato per legge qualsiasi importazione di prodotti occidentali, tra questi anche quelli alimentari. Ma la decisione si estende e va anche oltre: qualsiasi prodotto alimentare europeo andrà distrutto. Perciò, tonnellate di frutta, verdura, formaggi e salumi, prodotti e commercializzati dai Paesi aderenti all’Unione europea, sono considerati illegali e, per questo, chiunque li possegga sarà obbligato a disfarsene.

Il ministro delle Politiche Agricole russo ha dichiarato chiaramente: “È vietato l’acquisto di prodotti agricoli, di materie prime e di prodotti alimentari originari di un Paese che ha imposto delle sanzioni alla Russia o ai suoi cittadini e, quindi, chi possiede tali prodotti sappia che li deve distruggere”.

Un danno enorme per la stessa Russia

La televisione pubblica russa ha trasmesso immagini di decine di trattori che schiacciavano centinaia di forme di formaggio e tonnellate di frutta e verdura, che precedentemente erano state sparse a terra. Uno spreco di cibo assurdo, inconcepibile, del tutto deleterio per tutte le parti in causa. In particolar modo è un grave danno per l’export dell’Italia e della Francia, infatti, entrambi i Paesi sono sempre stati i principali e ‘storici’ fornitori di prodotti alimentari alla Russia.

Tra l’altro, l’iniziativa delle autorità russe non sembra aver incontrato molti sostenitori, anzi, si può affermare che la questione stia letteralmente sfuggendo di mano al governo di Mosca e una valanga di critiche sono state mosse persino fra i più grandi sostenitori di Putin.

Il Paese attraversa in questo momento una grave crisi economica, nei negozi di generi alimentari il cibo scarseggia e questa iniziativa rischia di peggiorare di molto la situazione.

Il quotidiano economico russo ‘Vedomosti’ ha fortemente criticato l’iniziativa considerandola come “Un imbarbarimento ostentato e una guerra assurda contro il cibo in tempi di crisi”.

100 miliardi di perdite per le aziende europee

Se la Russia non può dirsi tranquilla, a causa delle sanzioni imposte dall’Occidente, l’Europa non può certo rallegrarsi.

L’embargo ai prodotti occidentali, deciso dal governo di Mosca, determina una pesante perdita per l’economia europea, stimata dagli esperti in 100 miliardi di euro. È innegabile che questo metodo punitivo, tra l’altro adottato da entrambe le parti in conflitto, sia assolutamente inutile e nocivo per tutti, in più non aiuta di certo il popolo ucraino a uscire dalla crisi della guerra civile.

Resta un mistero come possa accadere che due ‘civiltà’ evolute, come l’Occidente e la Russia, non siano in grado di superare un contenzioso così grave, come quello riferito all’Ucraina, ma nello stesso tempo assai banale, considerato che c’è di peggio in giro per il mondo. Infatti, il mondo tollera Stati che non assicurano la libertà dei diritti civili o che si sono macchiati di colpe gravi, magari per aver commesso crimini di guerra e/o contro l’Umanità. Questo succede spesso e volentieri in Medio Oriente, dove il petrolio riesce a far ‘perdonare’ molte colpe e responsabilità di quei leader politici.