' Metodo Bevilacqua ' - In occasione della campagna elettorale comunale del 2012 Giuseppe Bevilacqua era stato indagato , e infine arrestato, per voti di scambio ottenuti con le derrate alimentari da destinare a indigenti di quartiere.E così bastava del cibo per consacrare la leadership di un singolo e conferirne autorevolezza. Si calcola circa 150 euro per trenta voti, in pratica 5 euro a voto. I pacchi di pasta venivano venduti o regalati dallo stesso deputato dell'Udc , che li sottraeva ai patronati come i Caf. I banchi alimentari ,alle volte , non gestiti direttamente dalla Caritas, finivano per essere manovrati dalle associazioni di volontariato 'no profit' , particolarmente vicine ai parlamentari. Per l'inchiesta del 2012 era emersa anche la collusione della mafia. Un certo Calogero Di Stefano avrebbe fatto ottenere a Bevilacqua diversi consensi nei rioni, strappandoli anche con ricatti.
Quel filo che lega la mafia alla politica - Giuseppe Bevilacqua, gestendo il pacchetto di voti, intratteneva rapporti anche con figure di spicco della malavita palermitana. In cambio di consensi, prometteva posti di lavoro e non solo. Il deputato del Pid riceveva anche alcuni finanziamenti per delle associazioni. Una di queste portava in auge proprio il concetto di 'legalità'.