Francia e Germania hanno fiutato il pericolo della vittoria delle elezioni di David Cameron e dell'imminente referendum circa la possibilità del Regno Unito di uscire dall'Unione Europea. Secondo il quotidiano transalpino Le Monde, Angela Merkel e François Hollande avrebbero preparato u progetto di riforma della governance dell'unione monetaria da sottoporre al Consiglio Europeo il prossimo 25 giugno.

Cameron con le spalle al muro

Il progetto di riforma metterebbe all'angolo il premier britannico David Cameron e non prevederebbe modifiche sostanziali ai trattati. Saranno quattro le aree di intervento del provvedimento franco-tedesco: la politica economica, la convergenza economica e sociale, la stabilità finanziaria e la governance dell'Unione monetaria. Soprattutto quest'ultimo punto appare molto caro ai tedeschi, vista l'insofferenza nei confronti di Mario Draghi a stento dissimulata. Il progetto di riforma prevederebbe inoltre l'introduzione di un salario minimo per ogni member State, anche se non è chiaro se ciò debba concretizzarsi con risorse europee o risorse proprie dei singoli Stati.

Renzi, pronta la proposta per il Consiglio Europeo

Se le indiscrezione del quotidiano francese dovessero essere confermate emergerebbe un notevole contrasto con la proposta in preparazione a Palazzo Chigi: il governo Renzi sta pensando a una serie di punti programmatici da sottoporre al Consiglio Europeo con lo scopo di rafforzare l'unione monetaria, avanzare nel processo di unione politica degli Stati, avvio di un progetto di difesa comune, istituzione di un bilancio comune a sostegno dei Paesi aggrediti dalla speculazione e infine la possibilità di emettere i c.d. eurobond per arrivare a una condivisione del debito.

Resterà da capire se prevarrà la linea franco-tedesca o un inedito asse italo-inglese(-greco).

Ciò che appare lampante è la riduzione del ruolo e dello spazio d'azione della Commissione Juncker, nei confronti della quale è emerso un sentimento di sfiducia in seguito al deludente piano Juncker che, annunciato come il New Deal Europeo, è stato ridimensionato a semplice contentino per le forze politiche che nelle ultime elezioni hanno promesso