E' giunto il giorno decisivo quello che con il voto di fiducia da parte del Senato consentirà l'approvazione del tanto discusso ddl la Buona Scuola, stilato dal governo Renzi. La seduta inizierà oggi giovedì 25 giugno alle ore 16,00 ma già dalla mattina hanno avuto luogo polemiche, discussioni e mobilitazioni da parte del M5S, della Lega e di Forza Italia e anche da parte di studenti e sindacati che hanno organizzato mobilitazioni nei pressi del palazzo Madama, della Camera e del Miur. Nel pomeriggio, invece, un corteo si muoverà da piazza della Bocca della Verità fino a giungere a Campo de Fiori

Programma del maxiemendamento:

Il maxiemendamento che oggi dovrà ricevere fiducia in Senato, riassume i 2,000 emendamenti messi in esame e proposti in commissione Istruzione Senato, dovrà poi essere approvato in linea definitiva dalla Camera il prossimo 7 luglio.

Il programma definitivo del ddl prevederà dunque:

  • assunzione di 100.000 precari che riguarderà anche i vincitori del concorso del 2012
  • autonomia ai presidi per l'organizzazione del personale scolastico, con il potere di conferire incarichi ai docenti per una durata triennale a partire da settembre 2016
  • Inserimento nell'offerta formativa della teoria del Gender;
  • Bando del concorso a partire da dicembre per il conferimento di nuovi incarichi;

Tra le novità rispetto al piano esposto in precedenza:

  • Il preside avrà massima autonomia nella gestione delle attività e nella distribuzione dei singoli incarichi ma dovrà rispettare anche gli altri organi collegiali, mentre il piano formativo potrà essere elaborato dal collegio docenti su direttive del preside e con approvazione finale del Consiglio d'Istituto.

Malcontento e indignazione

Un maxiemendamento che suona più da regime dittatoriale dove certamente vige la massima presunzione di operare senza la minima considerazione dei diritti dei docenti e di coloro che finora hanno lavorato per la Scuola. Il malcontento nei confronti di un governo che non ha inteso trovare un compromesso valido per il bene della scuola, gli stessi parlamentari del M5S hanno voluto manifestare la loro opposizione simulando una sorta di funerale della scuola e applicando dei lumini sui banchi del parlamento.