Oggi 5 Maggio è un giorno di attenzione che pone i suoi riflettori sulla manifestazione eclatante che si sta svolgendo su tutto il territorio nazionale, accomunando gli interessi e i diritti di migliaia di manifestanti tra studenti, docenti e personale Ata. Da Nord a Sud, 8 città impegnate in cortei intensissimi animati e organizzati dai sindacati Cisl e Uil Scuola, Snals, Gilda, Cgil Felc ma anche dai Cobas, Usb, Unicobas, Anief, la cui protesta proseguirà, anche nei giorni 6 e 12 maggio per tentare di boicottare lo svolgimento dei test invalsi le cui prove dovrebbero svolgersi nelle prossime ore.
Scuole chiuse contro la riforma di Giannini- Precari ed insegnanti di ruolo sono scesi in piazza per manifestare contro l'assurda proposta di rendere i presidi autonomi in merito alla scelta del personale scolastico, annullando cosi ogni graduatoria e provocando favoritismi nonchè licenziamenti in tronco per gli insegnanti di ruolo e per i precari che perderebbero ogni diritto e possibilità di essere assunti. Anche gli studenti e i sindacati sono in prima fila nelle piazze italiane per chiedere al governo di mettersi una mano sulla coscienza al fine di consentire alla scuola di diventare una vera Buona Scuola.
In Piazza coloro che fanno la scuola- così ha voluto sottolineare il sottosegretario della Cgil Susanna Camusso, affermando che sono scesi in piazza coloro che fanno la scuola, con le loro ansie e il loro impegno quotidiano.
Questo decreto non è riassume in alcun modo un invito a fare una Buona Scuola, poichè, non è affatto un modo di aprirsi all'ascolto dei docenti dei precari e degli studenti, ma l'ennesimo tentativo di spegnere le loro voci gettando del fango su una delle istituzioni più importanti della nostra società.
Se questa manifestazione, non dovesse consentire di bloccare questo scempio, sicuramente si procederà con strumenti drastici come il bloccare gli scrutini e, se necessario, anche gli esami di maturità. Speriamo dunque che il Governo faccia un passo indietro per rendere la scuola aperta a tutti.