Vincenzo De Luca ha fatto una campagna elettorale con il freno a mano dalle primarie al voto finale di domenica. Era in nomination tra gli impresentabili. Aveva risposto alla Bindi con rabbia e sarcasmo: "Mi farà guadagnare 100 mila voti". La profezia si è quasi avverata visto che il sorpasso sul governatore uscente Stefano Caldoro vale poco più di 100 mila voti. Lo stesso Caldoro ha riconosciuto questo disavanzo e nella sua analisi questi 100 mila voti vengono da Salerno che ha voluto sostenere il suo ex sindaco. Per l'ex governatore i punti di scarto sono frutto del "trasformismo", derivano dalla ricollocazione dei cosentiniani e della lista di De Mita che prima appoggiavano la lista di centro-destra. De Luca si afferma con il 40,9%. Arriva a Napoli a mezzogiorno quando la vittoria è certa. Salito sul palco dapprima ringrazia Matteo Renzi poi si rivolge alla sua Campania: "Governerò in nome della legalità. Dobbiamo porre fine alla lunga abitudine di inchiodare la Campania all'immagine della criminalità". Si sa ma non si dice neppure in casa propria che ci sono gli impedimenti di legge che ostano a questo insediamento.

De Luca non insediabile per la Severino e lo Statuto regionale

Tutta la nuova guardia dem fa muro in favore di De Luca. "De Luca è candidabile, eleggibile e insediabile", dice il vicesegretario Lorenzo Guerini. A non dargli ragione sono la Legge Severino e lo Statuto della Regione Campania. La Legge Severino impone la sospensione obbligatoria per gli amministratori condannati in primo grado. De Luca ha a carico una condanna a un anno e due mesi per abuso d'ufficio. L'amministrativista Pellegrino che ha firmato il ricorso in Cassazione ribadisce che la legge prevede 18 mesi per la nomina di un vicepresidente che possono scendere a meno se il giudice autorizza la sospensiva della sospensione o nel caso in cui intervenga la piena assoluzione. Comunque seguirà adesso un tempo a favore della Corte d'Appello per proclamare gli eletti. Dopodiché De Luca sarà dichiarato sospeso. Se gli effetti della legge Severino dovessero scivolare, ad impedire l'insediamento è lo Statuto regionale. Con il nuovo Statuto viene assegnato maggior potere al Consiglio regionale. Il presidente non può nominare il vicepresidente prima di aver esposto il programma nell'assemblea che deve discuterne. Seguirà una vacanza di potere per cui la Campania sarà senza dirigente.