Scoppia il caso impresentabili ed insieme ad esso partono le ultime bordate relative alle prossime elezioni regionali che si terranno domenica 31 maggio in ben 7 regioni italiane. Intanto arriva come una mannaia la lista degli impresentabili con a capo De Luca, il candidato del Partito Democratico a governatore della Campania, condannato per abuso d'ufficio e concussione; la punta dell'iceberg di una lista che presenta uomini di entrambi gli schieramenti.

Le parole di Berlusconi, la replica di Renzi

Secondo Silvio Berlusconi se la coalizione di centrodestra dovesse vincere in 3 regioni su 7, il governo potrebbe fare le valigie e tornare a casa; anzi, sempre secondo il presidente di Forza Italia, sarebbe proprio lo stesso partito del premier Matteo Renzi a presentargli il conto.

Renzi intanto ieri ospite a Raidue della trasmissione Virus, insieme a Silvio Berlusconi, ha definito l'ex premier un biglietto scaduto, nel senso che avendo avuto in precedenza la possibilità di governare e cambiare il paese non lo ha fatto. Oggi Berlusconi ha replicato dicendo che lui il biglietto lo ha ricevuto dagli italiani per mezzo del voto espresso dalle elezioni, mentre lui come Monti e Letta non è espressione del voto, ma bensì di volontà che nulla hanno a che fare con il pensiero popolare.

Insomma le solite schermaglie tra schieramenti politici, rafforzati dalle dichiarazioni del leader del partito Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che parlando del partito del premier lo ha definito un amico delle lobby, dei poteri forti, delle banche e degli amici degli amici, alludendo non solo al caso De Luca ma facendo riferimento anche ad altri fatti passati e recenti.

I 5 Stelle contro i vecchi partiti

Il Movimento 5 Stelle nei comizi di questi giorni ha attaccato la politica ed i vecchi partiti, tacciati di essere coinvolti e collusi con il malaffare, puntando il dito in modo particolare contro il Partito Democratico, reo a loro dire, di continuare a candidare delle persone impresentabili, nonostante in passato abbiano spesso sollevato la cosiddetta questione morale, sopratutto nei confronti di Berlusconi.

Insomma una serie di accuse al vetriolo che non fanno altro che avvelenare ancor più un clima di una campagna elettorale partita in sordina, probabilmente a causa di altri problemi legati al governo e alle discutibili riforme in atto, ma che verso la fine ha riacceso vecchi rancori e nuove polemiche che accrescono ancor più i dubbi degli italiani che saranno chiamati domenica alle urne.

Silvio Berlusconi ha lanciato un appello per far si che le urne non vengano disertate, visto che le elezioni ed il voto sono l'unico metodo veramente democratico per esprimere la propria preferenza, e quindi ha chiesto a gran voce che gli italiani si rechino a votare, ognuno con la sua idea, la sua preferenza. Disertarle, ha detto, sarebbe la più grande sconfitta del popolo e della democrazia del nostro paese.