La sentenza di ieri della Corte Costituzionale ha stabilito che il congelamento dei contratti dei dipendenti statali è illegittimo, ma ha anche stabilito che la ridefinizione dei contratti non ha valore retroattivo, e cioè lo Stato non dovrà restituire i mancati aumenti di quasi sette anni di blocco.

Per il governo e, in particolare, per il Ministero del Tesoro questa sentenza è una buona notizia soprattutto per il fatto che, con la mancanza dell'effetto retroattivo, viene scongiurato il rischio di dover restituire una cifra intorno ai 35 miliardi di euro, secondo almeno le stime dell'Avvocatura dello Stato.

Scampato pericolo per il governo

Dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni, c'era il forte pericolo che una decisione con effetti retroattivi anche sullo sblocco degli stipendi statali minasse ulteriormente il già precario bilancio dello Stato, con conseguenze anche molto gravi.

La Corte, questa volta, ha fatto riferimento totalmente al nuovo articolo 81 della Costituzione, che impone il vincolo del pareggio di bilancio.

In un periodo incerto e delicato a livello economico e politico, con l'Ue ancora alle prese con la grana greca, i giudici italiani non se la sono sentita di dare il colpo di grazia al governo e, per motivare la scelta sulla questione degli stipendi statali, hanno sì sentenziato l'"illegittimità sopravvenuta" (e cioè lo sblocco dei contratti e l'inizio della trattativa sugli aumenti), ma senza costringere lo Stato italiano a rimborsare alcunché per quanto riguarda gli ultimi sette anni.

La trattativa per i rinnovi

Ora il governo dovrà trattare con i sindacati per i rinnovi contrattuali e dovrà anche trovare i fondi necessari per coprire i futuri aumenti e alcune stime fissano a 1,7 miliardi la quota da trovare per il 2016, a 4 quella per il 2017 e a 6,6 quella per il 2018.

Tutte le sigle sindacali hanno già sollecitato una immediata riapertura del confronto col governo per stabilire i rinnovi contrattuali che riguardano ben 3 milioni e 300 mila dipendenti della pubblica amministrazione.