Ci sono atti che, ancorché simbolici, dicono molto sulla capacità della politica transnazionale di far breccia nei luoghi più inaspettati. Parliamo della proposta di Ordine del Giorno che due giorni fa, a Maddaloni in provincia di Caserta, due esponenti di Nessuno Tocchi Caino (Domenico Letizia e Giuseppe Ferraro) hanno depositato presso il Comune. La proposta riguarda la dissidenza iraniana e l'appoggio alle iniziative del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, organizzazione che opera in esilio e che lo scorso 13 giugno ha dato vita, a Parigi, a una Convention che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Marco Pannella e dei vertici nazionali di Nessuno Tocchi Caino, Sergio D'Elia, Elisabetta Zamparutti ed Antonio Stango.

L'Ordine del Giorno - Si richiede al sindaco di Maddaloni, Rosa De Lucia, di caldeggiare attraverso contatti col Ministero degli Esteri italiano, il riconoscimento di un soggetto nato in Iran, segnatamente a Tehran nel 1981 ("riunisce rappresentanti di diverse minoranze etniche e religiose, tra cui curdi, baluci, armeni e zoroastri", si legge nella proposta di OdG) per proseguire, in esilio, la battaglia per una riforma laica e democratica dell'Iran. Inoltre, l'Ordine del Giorno (che si chiede venga recepito anche dalla Regione) propone di rilanciare la lotta per il rilascio dei prigionieri politici nella repubblica islamica. Riportiamo di seguito un paio di stralci dell'Ordine del Giorno proposto da Nessuno Tocchi Caino, Ong facente parte della Galassia Radicale, depositato ieri in Comune a Maddaloni.

Nell'incipit si evidenzia che sono più di trent'anni che il regime clericale e dittatoriale imposto dai Mullah opprime gli iraniani. Negli ultimi trent'anni, infatti, questo popolo ha subito enormi repressioni, oppressioni ed una continua violazione dei più basilari diritti umani, almeno per come li concepiamo nel mondo "libero": in Iran, si ricorda nella proposta, sono all'ordine del giorno impiccagioni sulla pubblica piazza, pene di morte comminate ed eseguite con metodi sommari oltre a svariate forme di tortura e continui abusi sessuali, a scapito dei prigionieri politici.

Il tutto condito da lapidazioni, pratiche barbare come l'amputazione degli arti inferiori, arresti e continue compressioni delle libertà civili e politiche. Dopo il voto per le Presidenziali sono scesi in piazza in milioni contro il regime, contrapponendo a esso istanze di libertà e democrazia. Il regime, però, ha immediatamente attivato l'apparato repressivo per sedare la protesta e le rivendicazioni del popolo, ricorda il testo presentato due giorni fa.

Quindi, dopo aver ricordato l'entità delle uccisioni e le repressioni perpetrate negli ultimi anni, Nessuno Tocchi Caino chiede al Sindaco e all'Amministrazione Comunale maddalonese (nei limiti di ciò che sarà possibile, almeno) di farsi carico della questione e di intervenire nei confronti del Ministro degli Esteri e dell'intero Governo Italiano, col fine di ottenere il riconoscimento da parte della comunità internazionale della Resistenza Iraniana. L'obiettivo è che la Comunità Internazionale fondi il rapporto con la repubblica islamica sui diritti umani fino a oggi non rispettati e si spenda per ottenere il rilascio dei prigionieri politici. Nel testo, inoltre, si richiede la partecipazione a queste iniziative da parte della Regione, attraverso il recepimento di Palazzo Santa Lucia dell'Ordine del Giorno proposto da Nessuno Tocchi Caino.