Palazzo Madama ha detto No:Antonio Azzollini, senatore del Nuovo Centro Destra, non dovrà essere recluso agli arresti domiciliari come aveva chiesto la Procura di Traniper il crac della casa di cura "Divina Provvidenza". A contribuire al salvataggio del senatore è stato anche il voto segreto, che in aula ha consentito di esprimersi secondo coscienza e di ribaltare l'indicazione della Giunta per le Autorizzazioni a Procedere, che invece aveva dato via libera all'arresto.

I dissapori interni al Pd

Ma da quel No, da quel salvataggio votato a Palazzo Madama è nato un caso politico che sta scuotendo il Pd che adesso inizia a tremare anche nei sondaggi.

Il partito di Matteo Renzi infatti si era mostrato compatto a favore dell'arresto fino a qualche giorno fa, poi alla vigilia del voto ha dato come indicazione quella della libertà di coscienza col risultato che col segreto dell'urna molti hanno votato per il No. Nasce così lo scontro interno fra le varie anime del Pd, quella garantista, secondo cui l'aula ha ravvisato un"fumus persecutionis" nei confronti di un suo membro, e quindi non poteva che votare No all'arresto. E l'anima più giustizialista rappresentata da una Debora Serracchiani che si scusa con l'elettorato, per questa mancato occasione di dare un segnale di cambiamento.

Un cambiamento strano quanto repentino

Ma comunque resta aperta la domanda: i senatori del Pd hanno votato No all'arresto di Azzollini perché davvero non lo ritenevano giusto, avendo letto le carte, oppure solo per strategia politica o magari per proteggere la casta?

Il Pd era più interessato ai sui rapporti col Nuovo Centro Destra che alla giustizia? Cosa accadrà adesso nel partito di Matteo Renzi? Azzollini doveva essere arrestato oppure no? Sono numerose le domande che pone questa delicata questione politica. La vera chiave politica di tutta questa vicendaè da ricercare, senza più scendere nei dettagli della vicenda, su cosa realmente è accaduto dopo il voto della giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama, che aveva dato il via libera all'arresto di Azzollini,al voto in aula che invece ha negato tutto ciò che sembrava ormai conclamato.