Paiono particolari e per certi versi clamorosi gli scenari che emergono dagli ultimi sondaggi politici aggiornati ad oggi 21 settembre. Se per un verso il PD di Renzi continua a salire (seppur di poco) seguito da un M5S che prosegue in una crescita comunque più impetuosa di quella del partito di governo, per l’altro bisogna registrare un primo avvenuto ‘sorpasso’ dei pentastellati, che in seguito al sondaggio Atlas condotto con metodo CAWI risultano il primo partito del paese con ben 8 punti percentuali di distacco rispetto al PD. Come interpretare questi dati?

Qualcuno ha già avanzato ipotesi più che roboanti sottolineando come chi si informa sul Web al giorno d’oggi abbia una panoramica più ampia di quanto avviene nel paese. Cosa che di riflesso porta la maggioranza degli internauti elettori a non sostenere il PD bensì il M5S, che come noto ha eletto proprio la Rete a veicolo principale del proprio modus operandi.

Proiezioni di voto e ultimi sondaggi politici oggi 21 settembre: M5S primo partito sul Web, il PD di Renzi deve cambiare strategia?

A certificare l’incredibile stato di cose evidenziato pocanzi gli ultimi sondaggi politici aggiornati ad oggi 21 settembre effettuati da Atlas, che per la propria ricerca si è affidato al metodo CAWI. Ad essere intervistato è stato un campione di 2722 casi di età compresa fra i 18 e i 74 anni che ha risposto a delle domande arrivate via Web.

Ebbene il M5S è risultato il primo partito con il 33,2% di consensi a fronte di uno striminzito 24,9% raggiunto dal PD di Renzi. Chi utilizza la Rete per costruirsi la propria ‘idea politica’ vede dunque nel movimento di Beppe Grillo la via maestra da seguire? Difficile anzi difficilissimo a dirsi ma ad una prima lettura potrebbe essere questa la giusta interpretazione.

I sondaggi canonici, per l’esattezza quelli riportati da Agorà su RaiTre, continuano invece a dare il PD di Renzi in testa con il 34,2% di preferenze (più 0,2 per il partito di governo). Più staccato ma sempre in crescita il M5S, dato al 23,1% grazie ad un più 0,6%. Significativo anche il dato sulla riforma del Senato attualmente in discussione in Parlamento: il 56% degli intervistati ha ammesso di non averla compresa.

Al di là di come si vogliano leggere questi dati appare chiaro come la situazione politica del paese Italia a livello di formazione del proprio pensiero sia profondamente cambiata nel corso degli ultimi anni. Se davvero il Web può divenire foriero di un’informazione più completa e precisa siamo davanti ad un passo epocale, un passaggio che potrebbe portare la Rete stessa a soppiantare la TV e i giornali quali veicoli principi del processo di costruzione della propria identità politica. A questo punto il PD di Renzi dovrebbe prendere delle contromisure? Noi riteniamo di si anche e soprattutto per tornare a rivestire i panni di un vero governo di sinistra. Fanno scalpore da questo punto di vista le ultime dichiarazioni del ministro Padoan stando alle quali Renzi taglia le tasse perché regge ‘un Esecutivo di sinistra’.

Valutazione questa quanto meno improvvida che stona e non poco con alcune mosse compiute dal pull di ministri voluti dall’ex sindaco di Firenze (pensiamo ad esempio alla cancellazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori). E allora la cosa più utile da fare sembra sospendere ogni giudizio in attesa delle prossime novità.