L’aula del Senato avrebbe dovuto iniziare oggi la votazione degli emendamenti presentati al testo Cirinnà sulle unioni civili. La discussione generale del provvedimento, però, si è chiusa ieri con un‘colpo ad effetto’ da parte di alcuni senatori, tra cui Calderoli e Quagliarello: la presentazione di una proposta di non passaggio all’esame dell’articolato, che sarà votata oggi. Si tratta di un escamotage per allungare i tempi e forse per dare modo alle forze politiche schierate su fronti contrapposti, di trovare una mediazione.

Il nodo della stepchild adoption.

Il nodo fondamentale su cui le distanze sul Ddl delle Unioni civili sembrano essere incolmabili è quello dell’articolo 5, riguardante la stepchild adoption, che secondo l’opinione di un considerevole numero di senatori, potrebbe aprire la strada alla pratica della maternità surrogata. A parte il gruppo di Area popolare, anche il gruppo delle Autonomie e persino alcuni parlamentari del Partito democratico sono apparsi preoccupati dalla possibilità che le modifiche introdotte dal ddl Cirinnà alla disciplina delle adozioni, vengano lette come una sorta di via libera alla pratica dell’utero in affitto.

La promessa della riforma delle adozioni.

Una via di uscita è stata offerta ieri dalla senatrice Finocchiaro che ha proposto di far seguire all’approvazione del provvedimento,la presentazione di un atto di indirizzo (mozione o ordine del giorno) dal quale emerga l’impegno del Governo a riformare in tempi brevi la legge sulle adozioni, risalente al 1984 e ad schierarsi apertamente e senza mezzi termini contro la pratica dell’utero in affitto, assumendo, là dove possibile, anche iniziativa a livello internazionale.

Bisognerà capire se questa strada verrà ritenuta sufficiente da parte dello schieramento che mira allo stralcio dell’articolo sulla stepchild adoption.

Si voteràla prossima settimana

Intanto il rischio di una dilatazione dei tempi per l’approvazione del ddl Cirinnà sulle Union civili si fa sempre più concreto: se l’intera seduta di oggi sarà dedicata all’illustrazione e votazione della proposta di non passaggio agli articoli, dovendo poi procedere all’illustrazione degli emendamenti, è scontato che non si passi alle votazioni prima della prossima settimana, quando arriverà in Senato anche il decreto legge milleproroghe per il quale si prevede una corsia preferenziale, visto che deve essere convertito entro il prossimo 29 febbraio.