Il Ddl sulle unioni civilista mettendo a dura la resistenza della strana maggioranza che sostiene il governo di Matteo Renzi. A distanza di pochi giorni dalla duplice prova muscolare delle piazze delle famiglie arcobaleno da una parte e del family day dall'altra, il calore delle polemiche politiche intorno alla discussione parlamentare sul progetto legislativo della senatrice Monica Cirinnànon accenna a diminuire. Apparentemente tutto il dibattito ruota intorno al tema delle adozioni. Si tratta dell'unico tema sul quale anche Beppe Grillo è stato costretto a lasciare "libertà di coscienza" ai suoi parlamentari pentastellati.
E' anche il tema sul quale Angelino Alfano sta tentando la carta disperata del braccio di ferro interno alla maggioranza. Quello delle adozioni però è infine il fronte sul quale il Pd ha dichiarato guerra all'intero emiciclo."Andiamo avanti sulle unioni civili, il Pd non è per lo stralcio dell'articolo sulla stepchild adoption. Si lavora per una maggioranza parlamentare che approvi il testo", ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato. Renzi per il momento trema e preferisce glissare. Il suo silenzio sembra quindi in qualche modo contraddire la baldanza e la sicumera della senatrice Cirinnà. "Entro il mese avremo la legge", ha detto la senatrice ai giornalisti. Difficile dire se ha ragione.
Sulla strada dell'approvazione infatti si stendono le inquietudini, per il momento sotterranee, dei deputati del centro destra passati, sotto la guida di Verdini, ad appoggiare esternamente il governo. Al momento del voto, che rimarrà segreto, alcuni di loro potrebbero decidere di ascoltare l'assordante richiamo della base cattolica chiamata a raccolta nel Circo Massimo per celebrare il Family Day.
Anche lo stesso Pd mostra alcune crepe preoccupanti, come quelle dei malpancisti guidati in questo caso dalla leader dei cosiddetti "cattodem" Paola Binetti. Renzi, e la Cirinnà, fino a ieri contavano sull'appoggio dei grillini. La decisione del leader dei Cinquestelle di lasciare libertà di coscienza proprio sul tema delle adozioni ha sconvolto un equilibrio già molto precario.
Dietro a tutta questa agitazione, però, si nasconde unmale oscuro di tutt'altra natura, quello che nasce nella maggioranza innaturale che tiene in piedi il governo Renzi. L'area più tradizionalmente laicista del Pd infatti si trova a dover convivere con l'appoggio esterno degli ex berlusconiani di Verdini e con il supporto occasionale e mai prevedibile dei pentastellati. La politica italiana invece è in cerca di identità ideale. In vista delle elezioni amministrative nelle grandi città, gli schieramenti stanno così esasperando i toni sulle unioni civili anche per ritrovare una coerenza idealeogica che sembrano aver perduto. E' veramente difficile dire, quindi, se alla fine del mese sarà varata la nuova legge sulle unioni civili.
Sicuramente però, fra le macerie di quello che rimarrà di questo scontro politico, emergeranno i germi di un nuovo bipolarismo, fondato, una volta di più, sulla discriminante dei famosi "valori non negoziabili".