"Il mio ricordo di Casaleggio? Una persona di grande cultura, con una intelligenza sopra la media. Ma Gianrobertoera anche una persona molto timida, ricordo ancora che il 22 febbraio 2013 dopo l'ultima tappa a Roma salì sul camper per abbracciare Beppe Grillo, mentre non sapeva se poteva abbracciarsi con me o meno. Tanto che lo abbracciai io".Le parole di Salvo Mandarà rilasciate in una intervista al programma "L'aria che tira" in onda su La 7.

Iniziato il "Pecoglioni Italia Tour"

Nato a Vittoria, abita oggi ad Abbiategrasso in provincia di Milano, dove gestisce la sua tv indipendente dopo aver abbandonato il suo lavoro e il ruolo di attivista con il Movimento 5 Stelle.

"Come utenti contemporanei arrivo a cento durante una diretta, nell'arco delle ventiquattro ore arriviamo anche alla cifra di cinquemila". Sabato scorso, a Bologna, Mandarà ha presentato il suo nuovo tour che toccherà molte tappe inItalia. Obiettivo? Risvegliare le coscienze. "Non sarà un tour elettorale, vorrei dare una scossa alle persone che si avvicinano a questa iniziativa e far capire loro che siamo tutti vittime di una manipolazione dal punto di vista mediatico da decenni e decenni". Secondo Salvo Mandarà il sistema andrebbe quantomeno rivisto: "Siamo sicuri che le tasse siano veramente necessarie per i servizi ai cittadini come ci viene detto tutti i giorni dai media?".

Tra i suoi followers tanti attivisti del Movimento Cinque Stelle e qualche deluso, che rimprovera ai pentastellati di aver abbandondato alcuni temi importanti dei primi giorni.

"Io all'inizio credevo che il Movimento potesse cambiare il sistema - rimarca Mandarà - oggi invece penso non possa farcela. Non perchè il cinque stelle mi abbia deluso, ma perchè il sistema è molto più potente di quanto si pensava. Per questo motivo dopo alcuni mesi ho capito che questi splendidi ragazzi che sono in parlamento sono come dei criceti che girano in una ruota.

Dicono cose bellissime ma sono fermi". Nel corso dell'intervista si parla anche di un Movimento ammorbidito su alcuni temi fondamentali: "Siamo partiti dicendo no all'euro, si erano raccolte le firme per fare un referendum. Poi dopo qualche mese senti dire dallo stesso movimento che forse questa battaglia si poteva evitare". Su Beppe Grillo: "Per me la mossa di togliere il suo nome dal logo è un sintomo molto chiaro. Lui ha fatto quello che ha potuto, adesso il movimento deve andare avanti da solo".