Tra pochi giorni, ovvero il 17 aprile 2016, i cittadini italiani saranno chiamati al voto, questa volta però non si tratterà di eleggere maggioranze e governi. Dovremo infatti decidere tramite il referendum sulle trivelle, se stoppare il rinnovo dei permessi concessi alle società operative nell'estrazione in mare di petrolio e gas, che operano entro le 12 miglia dalla costa. Ovviamente le possibilità saranno due, si potrà decidere di votare si oppure no; nel seguente articolo cercheremo di chiarire, per chi ancora non avesse ben capito cosa votare, cosa accadrà votando in modo positivo o negativo e quali saranno le conseguenze per il nostro paese.

17 aprile 2016, referendum trivelle: cosa accadrà se vincerà il No?

Cerchiamo di fare quindi chiarezza sul futuro delle trivellazioni in mare, in seguito all'esito che verrà decretato dal referendum dei prossimi giorni. Se a vincere fosse il No, oppure non si raggiungerà il quorum minimo stabilito dalla costituzione, ovvero il 50% +1 dei votanti chiamati ad esprimersi, non cambierà assolutamente niente. Quindi dal 17 aprile 2016 in poi, le società che operano in mare per l'estrazione di gas e petrolio, avranno la possibilità di continuare a lavorare indisturbate sino all'esaurimento dei giacimenti da loro trattati. Le aziende petrolifere inoltre avranno la libertà di decidere se interrompere in qualsiasi momento la trivellazione in mare.

Ecco cosa cambierà se a vincere sarà il Si

Nel caso il parere positivo superasse il 50%, allora scatterebbe lo stop alle estrazioni; ma sarà immediato l'esito del referendum? Nessuno potrà più trivellare in mare? Assolutamente no, infatti le società potranno continuare ad operare sino alla scadenza delle concessioni ottenute, ovvero la data stabilita all'inizio del permesso.

Non ci vorrà comunque molto tempo prima che il voto dia i suoi risultati: infatti delle 31 autorizzazioni attive concesse in Italia, 21 avranno vita breve. Già entro il 2018 queste concessioni scadranno e quindi le società saranno obbligate a fermare le trivelle. Ricordiamo infine che nel nostro paese, per legge è già vietata la possibilità di fornire nuove autorizzazioni per l'estrazione in mare. Quindi questo voto deciderà soltanto se bloccare in anticipo, il lavoro che le aziende petrolifere stanno effettuando nei nostri mari.