Il 17 Aprile 2016 i cittadini italiani saranno chiamati a pronunciarsi sul futuro delle concessioni alle trivelle di estrazione per Petrolio e GAS.L'Italia è quindi chiamata a pronunciarsi tramite referendum, e con questo articolo cercheremo di fare luce sulla questione, ovvero spiegarvi che cosa realmente si voterà barrando la casella del "SI" o del "NO".

Cominciamo col dire che molti cittadini italiani credono erroneamenteche barrando una delle due caselle si potranno fermare le trivelle o farle continuare ad operare, ma purtroppo così non è, chi lo pensa è stato solo raggirato politicamente dai vari slogan che circolano in giro per la rete o sui cartelloni e volantini in giro per le proprie cittadine ad opera dei vari partiti politici, con delle campagne di tentata strumentalizzazione politica.

Prima di tutto, comunque, è doverosa una piccola premessa: I sostenitori del "NO", vogliono che le concessioni ed i permessi già rilasciati per le piattaforme presenti già in mare entro le 12 miglia, possano ancora beneficiare delle oramai vetuste proroghe, come previsto dalla legge N. 9 del 1991.

Ora in poche righe, vediamo cosa accadrà se vincerà il "NO", oppure cosa accadrà in caso di vittoria del "SI":

  • Quindi, in caso di vittoria del "NO", o se non si raggiunge il quorum, le concessioni già rilasciate non scadranno, e le piattaforme potranno di conseguenza continuare ad operare fino a quando vorranno, o fino a quando il giacimento non sarà esaurito.
  • Nel caso di vittoria del "SI", <<con minimo 50% +1>>, dei votanti ad esprimere tale preferenza, le concessioni ed i permessi già rilasciati, perderanno l'effetto secondo i termini prestabiliti al momento dell'accordo sulle stesse concessioni e permessi, ergo, fino alla loro naturale scadenza prefissata.

Inoltre, per quanto riguarda le preoccupazioni dei lavoratori su queste piattaforme, non c'è assolutamente da preoccuparsi in caso di vittoria del "SI", poichè i posti di lavoro verrebbero tutelati con delle azioni di governo mirate a ricollocare i lavoratori.

Cosa che non potrebbe aver luogo in caso di vittoria del "NO", poichè in quel caso implicherebbe la perdita dei posti di lavoro da un giorno all'altro senza garanzie di ricollocamento in altri posti, dovute a questioni di violazione contro il nostro Paese della libera concorrenza.