Lo aspettavano tutti, il discorso di Hillary. E - come preannunciato - ieri sera la ex first lady ed ex segretario di Stato, ora candidato ufficiale dei democratici alla Casa Bianca, lo ha pronunciato per ratificare il suo assenso a correre per lo scranno presidenziale. Sicura di sé, come sempre, porta come bagaglio e regalo personale la completa approvazione ed il più incondizionato supporto del Presidente uscente, Barak Obama: in fondo, hanno un obiettivo in comune, lasciare al palo Donald Trump con il maggior scarto di voti possibile.
Obama aveva emozionato di più
Tutti lo aspettavano questo discorso, che è stato sobrio ma incisivo; non trascinante come lo fu quello pronunciato da Barak Obama, ma sufficientemente potente per ribadire la forza di questa donna, che ha saputo costruirsi con pazienza uno spazio definito, pur se all'ombra - a volte- di un marito "ingombrante". Pochi punti fissati, ma chiariti fino in fondo, giusto per mettere qualche puntino sulle i, nel caso ce ne fosse bisogno.
Sarò il presidente di tutti
Esordisce così Hillary, ribadendo a chiare lettere che il suo impegno sarà quello di dare spazio a tutte le voci, una volta alla Casa Bianca: sia che si tratti di democratici che di repubblicani, sia che si parli di suoi elettori o denigratori, non importa.
Il suo obiettivo primario, ci tiene a sottolineare, è e sarà la pluralità. Sottolinea poi l'importanza della sua nomination, in quanto donna. In effetti, si è infranto un tabù culturale e storico, e di certo - con la leggerezza che è tipica dell'animo femminile - Hillary ci tiene ad evidenziare che "quando non ci sono più barrieresulla terra, l'unico confine che resta è il cielo".
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Riflette sulle criticità internazionali e soprattutto sul terrorismo; si dice consapevole del periodo estremamente critico che stanno attraversando gli Usa ed il mondo intero, e promette impegno massimo per sconfiggere questa piaga.
Qualche attacco a Trump non se lo risparmia, la lady d'acciaio, soprattutto incentrato sulle diversità delle rispettive famiglie d'origine: cavalca insomma un'altra icona molto cara alla cultura Usa, quel mito delmade all by myselfche rende alla portata di tutti una realizzazione, che tanto alla portata non è. Ovviamente, è la sua famiglia d'origine ad essere annoverata tra i costruttori, ovviamente non di case e palazzi.
Crede nella scienza, comunica agli americani che "non hanno paura, e invoca i Padri fondatori: "insieme e solo insieme saremo invincibili". Avrà convinto gli elettori a consegnarle una delle poltrone più ambite, e tra le più potenti del mondo? Ai posteri l'ardua sentenza.