Si è svolta questo 16 luglio l'assemblea programmatica nazionale di Sinistra Italiana, al centro "Frentani" di Roma.
Nell'introduzione Alfredo D'Attore ha detto: "Facciamo un bilancio del processo costituente: non ci siamo, non va bene, se continuiamo così non funziona. Dobbiamo correggere la rotta e rilanciare. Mettiamoci tutti in discussione. Rispetto chi critica, ma il ritorno ai vecchi lidi non ci fa fare passi in avanti.
L'Italia ha bisogno di una nuova sinistra che sia uno strumento utile sul piano democratico, sociale e morale. L'avventurismo di Renzi è il più grande ostacolo alla costruzione di un campo democratico e progressista". Avanzando poi proposte operative concrete sul referendum costituzionale, per il reddito e contro il razzismo.
Assente il sindaco di Cagliari Massimo Zedda che nei giorni passati aveva molto criticato il processo nascente di Sinistra Italiana proponendo invece di lasciare in vita SEL e di riavvicinarsi al Pd. Posizione criticata in assemblea da molti degli intervenuti in plenaria, a partire dal deputato sardo Michele Piras.
Assente, ma per motivi opposti, anche Sergio Cofferati.
Ecco i passaggi salienti di alcuni interventi. Giorgio Airaudo: "Alle amministrative avere simboli e geometrie fra le città è stato pessimo e lo abbiamo pagato. Non possiamo aspettare il "Godot" della sinistra PD, come in SEL abbiamo fatto troppo spesso restando però di fatto immobili. SI deve nascere ma anche restare aperta a tutte le associazioni e liste civiche che condividono le nostre critiche al renzismo". Luca Casarini: "Bisogna puntare su idee forti e trasformare una debolezza politica in una forza che diventi maggioranza sociale. Serve un soggetto nazionale che valorizzi la libertà di sperimentare nei territori: creiamo uno spazio che rompa gli schemi".
Loredana De Petris: "Nessuno si illuda che una volta battuto Renzi, si possa tornare al vecchio centrosinistra. Ormai siamo in una fase tutta nuova anche sul piano europeo, serve costruire l'alternativa". Stefano Fassina: "C'è una frattura epocale prodotta dal liberismo e la sinistra storica non è stata finora in grado di rappresentare il popolo che vive nelle periferie. Quando avremo battuto Renzi al referendum non ci saranno novità sul rapporto con il PD, noi siamo tutt'altro e dobbiamo parlare al popolo degli esclusi". Ciccio Ferrara: "Se in alcune città il centrosinistra resiste è grazie alla capacità dei nostri amministratori. L'idea di un quarto polo è velleitaria perché non esiste nel paese reale.
Ma serve una sinistra per dare una speranza a chi non partecipa più alla politica. La vittoria del NO al referendum è pure l'unico strumento degli elettori del PD non renziani che rivogliono un campo largo della sinistra. Zedda e Cofferati restino con noi". Nicola Fratoianni: "A Cofferati dico: torna coi noi e andiamo avanti insieme. A Zedda: non abbiamo rotto il centrosinistra per una bizza, come si può non vedere la mutazione del PD? Basta politicismo. Nessuna riforma elettorale per fare ammucchiate dei "sistemici", vogliamo un sistema proporzionale. Da coordinatore di SEL mi sono battuto affinché fossimo utili a costruire una cosa più grande. Non ci sciogliamo per sparire ma per creare una sinistra migliore".
Marco Furfaro: "Abbiamo un problema di credibilità, il popolo delle periferie crede agli imprenditori delle paure. Sul tema del reddito la sinistra ha lasciato una sua battaglia storica ai 5 Stelle. La parola "sinistra" oggi non significa nulla per un ragazzo di 20 anni che non ha motivo di credere alla politica. Il processo costituente sia aperto e democratico". Claudio Riccio: "Abbiamo perso troppo tempo, ora dobbiamo dire cose chiare e soprattutto realizzare pratiche concrete per lottare davvero contro le disuguaglianze".
Ha concluso il senatore Peppe De Cristofaro ribadendo che il processo costituente di SI va avanti in modo deciso, a partire dalla campagna di adesioni individuali nei territori, in vista del Congresso che si terrà dopo il Referendum.