Se non è un record poco ci manca, ma il Premier Matteo Renzi ha subito ben quattro contestazioni nei giro degli ultimi quattro giorni in altrettante iniziative pubbliche in città del sud Italia. E le manifestazioni sono state un crescendo in termini di radicalità e di partecipazione.
Quattro contestazioni in quattro giorni per Matteo Renzi nel Sud Italia
La prima di queste contestazioni è avvenuta venerdì 9 settembre a Lecce dove il Premier si era recato al teatro politeama Greco per parlare delle ragioni del Sì al referendum costituzionale. In quell'occasione sono stati alcune decine di insegnanti salentini, a cui è stato imposto di trasferirsi al Nord per avere una cattedra, a protestare davanti al teatro con i fischietti e scandendo slogan.
L'indomani, sabato 10, in occasione della cerimonia d'apertura della Fiera del Levante la scena si è ripetuta a Bari. Anche nel capoluogo pugliese sono stati alcune decine di docenti precari a inscenare una colorata protesta, con loro anche alcuni sostenitori delle ragioni del No al referendum costituzionale.
Domenica 11 settembre una manifestazione assai partecipata, con oltre un migliaio di partecipanti, si è svolta invece a Catania dove è stata assediata Villa Bellini, sede della Festa de l'Unità nazionale dove Matteo Renzi si era recato, da segretario del Pd, per effettuare il comizio conclusivo.
Alcuni dei manifestanti hanno anche provato a entrare negli spazi della festa, forzando il blocco delle forze dell'ordine, che hanno risposto con una carica e hanno anche fermato due giovani di 21 e 24 anni.
Infine questo lunedì 12 settembre la contestazione si è svolta a Napoli. Il premier era giunto nella città partenopea per incontrare il sindaco De Magistris sulla questione di Bagnoli, anche se poi la riunione non si è materialmente svolta. Anche nel capoluogo campano la tensione è stata molto alta con centinaia di manifestanti che hanno provato a forzare i blocchi delle forze dell'ordine, ricevendo cariche prima nei pressi di Galleria Umberto e poi del Teatro San Carlo. Colpita da una manganellata della Polizia anche una giovane consigliera comunale napoletana di maggioranza, Eleonora De Majo.
Insomma, per lo meno nelle principali piazze del sud Italia, pare proprio che non ci sia pace per il Premier Matteo Renzi.
Il quale sui Facebook ha scritto: "Antagonisti e centri sociali che contestano fuori ricorrendo anche alla violenza non ci impauriscono: la mia affettuosa solidarietà alle forze dell'ordine". E chissà che queste ondate di protesta non si estendano ad altre città italiane nelle settimane che ci avvicinano al referendum costituzionale.