La catalogna è tornata in piazza per spingere verso la secessione. Centinaia di migliaia di persone (oltre un milione secondo gli organizzatori, più di 800 mila per le autorità locali, 370 mila per le autorità governative) avvolte nelleesteladas hanno festeggiato la Diada, la festa catalana, e hanno ribadito la propria intenzione di salutare per sempre la Spagna. «Nessuno osi mai dubitare del popolo catalano» ha chiosato il presidente di Òmnium Cultural, la più grande associazione culturale della Catalogna, Jordi Cuixart.

Festa pacifica per tutti

La Diada,per il quinto anno consecutivo trasformata in un grande evento di massa pro secessione assolutamente pacifico, è stata un successo. Anche se nei giorni scorsi c'era chi parlava di un fracasso della manifestazione soprattutto per le divergenze tra la Generalitat e la Cup, il gruppo indipendentista più a sinistra, dovute all'approvazione del bilancio dello scorso giugno. Ma nelle ultime ore il governatore Carles Puigdemont e la rappresentanza della Cup si sono riavvicinati e ieri, più che mai, hanno dimostrato di viaggiare sullo stesso binario.Sono stati tanti, infatti, i messaggi di unità sociale e politica. Inoltre, tutte le forze catalane si sono strette intorno a quei politici che possono essere chiamati in causa dalla Giustizia spagnola, come per esempio Artur Mas, Irene Rigau, Francesc Homs e Joana Ortega per il referendum simbolico sull'indipendenza del 9 novembre 2014 non riconosciuto, chiaramente, dalla Spagna.

Obiettivo indipendenza entro il 2017

Ma, naturalmente, l'obiettivo comune è quello di raggiungere l'indipendenza in maniera pacifica e il prima possibile. Più volte è stato chiesto a Madrid di poter votare, ma dal Governo centrale non ne hanno voluto mai sapere. Le chiusure della Spagna hanno sempre più alimentato il vento indipendentista tanto che anche nel fronte avverso all'indipendenza c'è chi ha cominciato a ritrattare le proprie posizioni e chi, tra gli indecisi, sembra ormai essersi convinto a salutare il Regno spagnolo, per la Repubblica catalana.

Intanto, il prossimo passo è fissato per il 28 settembre. Il presidente catalano Puigdemont si sottoporrà a un voto di fiducia col fine di rafforzarsi e per proseguire col proprio piano. Sull'agenda del numero 1 della Generalitat, è fissata l'estate del 2017 come termine ultimo per la secessione della Catalogna dalla Spagna.