Protesta delle operatrici degli asili nido di Siracusa oggi di fronte alla Prefettura per manifestare contro i ritardi negli stipendi, in alcuni casi addirittura dallo scorso febbraio, e il paventato taglio degli occupati, anche a causa del drastico crollo degli iscritti negli asili nido siracusani negli anni dell'Amministrazione di Giancarlo Garozzo. "Solo quattro anni fa - ricorda il consigliere Salvo Sorbello - Siracusa veniva additata a positivo esempio nazionale dall'allora ministro Riccardi, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, perché accoglieva oltre 400 bambini".
Poche iscrizioni e tagli occupazionali
Sull'argomento, in questi giorni l'opposizione consiliare ha tenuto alta l'attenzione. Ad intervenire per prima sul dramma occupazionale era stata lo scorso 2 settembre Simona Princiottasul proprio profilo social: "Quando riapriranno gli asili nido? Quando i genitori lavoratori potranno usufruire del servizio? Quando saranno liquidati gli stipendi arretrati?". Sulla stessa posizione ieri con un comunicato stampa la capogruppo dell'Opposizione, Cetty Vinci: "E' vergognoso non essere sensibili alle esigenze organizzative dei genitori che devono affrontare le difficoltà causate dai lunghi periodi di chiusura delle strutture, in beffa al regolamento comunale".
"La tutela del lavoro tra i criteri dell'appalto"
Un'Amministrazione che pare avere un atteggiamento ondivago, se è vero quanto abbiamo registrato nel sit-in di oggi dalla voce del sindacato. "Nella gara d'appalto, l'Amministrazione comunale aveva scelto di dare un maggiore punteggio alle imprese che garantivano il mantenimento degli attuali operatori, mentre adesso la stessa Amministrazione non sta tutelando le lavoratrici di queste strutture", ha affermato infatti Franco Nardi ai microfoni di Siracusanews.
Nel frattempo, nel corso della giornata di oggi, l'Amministrazione comunale ha fatto sapere di avere incontrato le cooperative e che il prossimo 16 settembre avrà luogo l'apertura degli asili nido, ma restano sul tavolo i rischi occupazionali.