Alla festa nazionale di Sinistra Italiana a Pescara il presidente nazionale del Pd Matteo Orfini è intervenuto a un dibattito con il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e con il deputato Alfredo D'Attore. Ecco le parti principali dell' intervento di Orfini.

Sul terremoto e sulle politiche europee

"Il fatto che Norcia ha subito meno danno dimostra che si può intervenire e ridurre il rischio.

C'è bisogno di intervenire in modo diverso rispetto al passato. Ricordiamo che molte delle nostre sedi politiche sono state a disposizione nelle ore dopo il sisma per aiutare le popolazioni. Scegliere Errani come commissario dimostra che abbiamo scelto una strada diversa rispetto a quella che venne intrapresa a L'Aquila, qui non si vuole un "Super-commissario" alla Bertolaso che decide cosa si fa dall'alto, ma invece si coinvolgono le comunità locali con dialogo e confronto; inoltre si apre una discussione sull'evitare che certe tragedie non si ripetano più. Ha ragione Renzo Piano dicendo che non bastano due anni, ma servono due generazioni.Su questo le forze del paese devono unirsi anche per avere in Europa maggiori margini di azione. Come ha detto pure Renzi una crescita economica dello zero virgola non soddisfa, ma comunque è meglio di niente.

Dobbiamo che riconoscere che Renzi più di Letta e più di Monti ha aperto in Europa una partita per provare a ottenere il cambiamento, ma i socialisti hanno perso le Europee e il presidente Junker vuole politiche diverse dalle nostre. L'Italia ha provato con fatica, soli assieme alla Grecia di Tsipras, a mettere in discussione l'austerità e infatti lui oggi partecipi ai pre-vertici come invitato dal PSE perché riconosce una sponda possibile. Anche i socialisti del nord Europa erano lontani da noi. Dire che il nostro Governo non ha fatto una battaglia in Europa è una bugia. Oggi il peso politico europeo dell'Italia è maggiore e c'è più rispetto verso di noi, è oggettivo: abbiamo potere contrattuale anche perché ci siamo mossi con un piglio più aggressivo rispetto ai Governi precedenti.

Parlano i dati: centinaia di migliaia di posti lavoro creati sono un dato di fatto. Sono numeri forse insufficienti ma sono fatti, è un piccolo shock occupazionale da rivendicare. Serve pure un piano di investimenti pubblici e nella legge di Stabilità dobbiamo agire su questo."

'Raggi è espressione di un pezzo di potere romano'

"Virginia Raggi è espressione di un pezzo di potere romano che ha nomi e cognomi dietro. Non tutto il Movimento 5 Stelle è così a Roma, forse lei è un corpo estraneo al M5S. C'è un pezzo di destra romana, un pezzo di mondo dell'impresa, non a caso sui rifiuti riescono fuori Cerroni e quelli che gestivano AMA ai tempi di Alemanno, pezzi di mondo professionale, pezzi di interessi sociali e sindacali e pezzi di apparato nell'amministrazione. Ci sono poi alcune relazioni discutibili, a Ostia sono stati votati da quelli che dicevano di contrastare come alcuni balneari che hanno avuto sequestri. Intorno alla Raggi si è aggregato un pezzo di mondo che voleva tornare al potere. Contro tale impostazione si pone un altro pezzo di M5S che vuole la rottura e non sopporta di vedere che l'uomo di fiducia di Polverini e Alemanno ora è l'uomo di fiducia di Raggi. Neppure Grillo è riuscito a far saltare certi elementi. Il loro conflitto è senza trasparenza, non come i nostri "scazzi" che andavano in streaming. Alcuni dicono che sbagliano le nomine per via del caldo d'agosto, è assurdo. Noi avevamo messo in guardia tutti in campagna elettorale".

'In Parlamento ci sono le condizioni per cambiare la legge elettorale'

"Riforme istituzionali sono coerenti con le proposte della sinistra degli ultimi decenni, altro che P2.

Io sarei proporzionalista. Sarei per correggere l'Italicum col modello greco: turno unico e premio di governabilità al primo arrivato. In questo Parlamento ci sono le condizioni per modificare la legge elettorale, le opposizioni non facciano errore di aspettare il referendum solo per far perdere Renzi."